Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro rimane forte questo martedì, con l’aumento dei timori per la diffusione del letale coronavirus in Cina che spinge la domanda di valute rifugio.
Alle 08:00 ET (08:00 GMT), il cambio USD/JPY sale dello 0,2% a 109,08 dopo essere sceso al minimo di 108,83 nella notte. L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,1% a 97,81, avvicinandosi a livelli che non si vedevano da inizio dicembre. E questo dopo i forti rialzi delle valute legate alle materie prime negli ultimi giorni, con i mercati che hanno messo in conto il rischio di un calo della domanda cinese per le materie prime.
Inoltre, la coppia EUR/USD è scambiata a 1,1019, dopo essersi avvicinata ai livelli di 1,10 (o nuovi minimi pluriennali) all’inizio della settimana.
Il tono positivo nei confronti del dollaro, insieme alle preoccupazioni per la crescita globale sulla scia della diffusione del virus cinese, hanno tenuto il cambio EUR/USD sotto forte pressione ultimamente.
“La coppia resta sotto pressione nonostante si sia staccata dai minimi sull’anno in corso ieri vicino al livello psicologico di 1,10”, scrivono gli analisti di FXStreet. “Le dinamiche legate al biglietto verde dovrebbero restare il fattore esclusivo dell’azione di prezzo del cambio per il momento, insieme ai trend altalenanti della propensione al rischio in risposta agli sviluppi del coronavirus di Wuhan”.
L’attenzione nel frattempo si rivolge anche all’inizio dei due giorni di vertice sulla politica monetaria della Federal Reserve oggi, nonché agli ultimi dati USA.
Gli ordinativi di beni durevoli sono attesi alle 8:30 ET (13:30 GMT) e dovrebbero essere saliti dello 0,3% il mese scorso, mentre alle 10:00 sarà pubblicato l’indice sulla fiducia dei consumatori di gennaio che dovrebbe rivelare un aumento a 128 da 126,5 di dicembre.
Debole anche la sterlina negli scambi europei di questo martedì mattina, nei timori che il paese possa non riuscire a raggiungere un accordo commerciale con l’UE entro la fine del periodo di transizione post-Brexit a fine anno. Sia il cambio GBP/USD che la coppia GBP/EUR scendono dello 0,2%.