Investing.com - Il dollaro scende contro i principali rivali questo giovedì, oscillando vicino al minimo di otto settimane mentre gli investitori per il momento si lasciano alle spalle l’apprensione per il commercio.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,15% a 93,97 alle 3:45 ET (08:45 GMT), non lontano dal minimo di martedì di 93,88, minimo dal 26 luglio.
I mercati globali sembrano essersi lasciati alle spalle i timori per l’escalation dello scontro commerciale tra USA e Cina.
Lunedì, gli Stati Uniti hanno introdotto dazi del 10% su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi, prima di alzarli al 25% entro la fine del 2018, piuttosto che applicarli subito alti.
La Cina ha risposto con dazi su 60 miliardi di dollari di beni USA. Tuttavia, la nazione asiatica applicherà dazi del 10% su alcuni dei prodotti che precedentemente aveva scelto di colpire con dazi del 20%.
Il dollaro australiano, considerato un indicatore dei commerci legati alla Cina nonché un barometro della propensione al rischio in generale, rimane vicino al massimo di tre settimane di 0,7265.
Nel frattempo, in Europa, i riflettori sono puntati sul summit informale dei leader dell’Unione Europea in Austria che si terrà nel corso della giornata.
La Brexit e l’immigrazione saranno i principali argomenti da discutere. Il Primo Ministro britannico Theresa May, sotto pressione sia nella sua nazione che all’estero affinché raggiunga un accordo fattibile sulla Brexit, ha chiesto “buone intenzioni” e flessibilità alle controparti UE. Il futuro del confine tra Irlanda e Irlanda del Nord rimane un punto cruciale nelle trattative.
La sterlina sale dello 0,25% a 1,3175, vicino al massimo di due mesi di 1,3215 raggiunto nella seduta precedente.
L’euro si attesta a 1,1700, su dello 0,2% e non lontano dai massimi di agosto e settembre di circa 1,1730.
Nel frattempo, il dollaro neozelandese schizza al massimo di tre settimane sulla scia dei dati positivi sul PIL da cui è emerso che l’economia della nazione è cresciuta al tasso più veloce di due anni nel secondo trimestre.
Il kiwi sale dello 0,6% al massimo di tre settimane di 0,6654 per poi attestarsi a 0,6650.