Investing.com - Il dollaro è stabile contro le altre principali valute questo mercoledì, riemergono i timori sugli effetti della Brexit a livello mondiale e questo spinge gli investitori a cercare investimento a basso rischio.
Il cambio GBP/USD è sceso dello 0,60%, a 1,2941, poco al di sotto del minimo di 31 anni di 1,2797.
La sterlina è andata sotto pressione dopo che la Banca d’Inghilterra ha dichiarato che esistono rischi “notevoli” per la stabilità finanziaria dopo la Brexit e l’intervento a favore del sistema bancario. Il Governatore BoE Mark Carney ha dichiarato che la manovra rappresenta un “importante cambiamento” che aiuterà l’economia a far fronte alle conseguenze della Brexit.
Nel suo report biennale sulla stabilità finanziaria, la BoE ha dichiarato che il rischio avvertito durante i sondaggi e le votazioni ha iniziato a materializzarsi, con la sterlina crollata al minimo di 31 anni ed i titoli finanziari che hanno perso il 20% del loro valore.
La scorsa settimana Carney aveva già segnalato che nel corso dell’estate potrebbe rendersi necessario un ulteriore stimolo, facendo così salire le aspettative di un possibile taglio dei tassi durante il vertice di agosto.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,20% a 1,1053, mentre il cambio EUR/GBP è in salita dello 0,42% al massimo di 35 mesi di 0,8540.
I dati rilasciati stamane hanno mostrato che gli ordinativi industriali tedeschi sono rimasti invariati a maggio, deludendo le aspettative di un aumento dell’1,0%. Ad aprile gli ordinativi industriali erano scesi dell’1,9%, dato rivisto al rialzo dalla precedente stima di un calo del 2,0%.
Il cambio USD/JPY è in calo dell’1,19% a 100,53, mentre il cambio USD/CHF è in salita dello 0,29% a 0,9795.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,13% a 0,7472 ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,55% a 0,7114.
Intanto, il cambio USD/CAD è stabile a 1,2981.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 96,30, dopo essere salito al massimo di una settimana di 96,55.
Gli operatori presteranno particolare attenzione al rilascio dei verbali dell’ultimo vertice FOMC attesi nel corso della giornata, alla ricerca di indicazioni sui futuri aumenti dei tassi da parte della banca centrale statunitense.