Investing.com – L’euro è sceso contro le principali controparti oggi, nei timori scatenatesi dallo scarso successo dell’asta spagnola, e dall’impennata dei rendimenti; intanto una serie di dati scoraggianti ha contribuito a gettare il panico su un’imminente recessione.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è sceso contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,48% a 1,3170.
Il costo per assicurare il debito spagnolo contro un default è schizzato stamane: la Spagna ha venduto 2,59 miliardi di euro in titoli di stato, contro il target fissato di 3,5 miliardi di euro, nel corso della prima asta del debito dopo le misure di austerità della scorsa settimana.
Martedì il governo spagnolo ha annunciato che quest’anno il debito pubblico toccherà il massimo storico del 79,8% del PIL.
Nella zona euro i dati rilasciati stamane hanno mostrato che il settore dei servizi si è contratto per la sesta volta in 7 mesi , rinforzando l’idea che la zona euro sia entrata in una recessione tecnica.
L’indice PMI del settore dei servizi è salito a 49,2 a marzo, contro la stima preliminare di 48,7, ma al di sotto del livello di 50 che separa contrazione da espansione.
Un secondo report ha mostrato un calo delle vendite al dettaglio inaspettato a febbraio, segnando -0,1% contro l’atteso l’aumento dello 0,1%; su base annua il dato ha segnato -2,1%.
Intanto in Germania i dati ufficiali mostrano un aumento dello 0,3% degli ordinativi industriali a febbraio, al di sotto del previsto aumento dell’1,2%, rinnovando i timori per le previsioni economiche della principale economia.
L’euro è sceso contro lo yen, valuta rifugio, con EUR/JPY in calo dell’1,23%, a 108.21.
La moneta unica è scesa anche contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,23% a 0,8296.
La sterlina ha trovato il supporto dopo il rilascio di un report che mostra uno sviluppo del settore terziario superiore alle aspettative a marzo, con le speranze che la ripresa economica si stia concretizzando.
L’indice PMI dei servizi è salito a 55,3 lo scorso mese, il livello più alto da gennaio, contro la lettura di 53,8 a febbraio. Gli economisti avevano previsto un calo a 53,5 lo scorso mese.
L’euro è rimasto pressoché invariato contro il franco svizzero, con EUR/CHF giù dello 0,01% a 1,2038.
Intanto la moneta unica è scesa nei confronti del dollaro canadese, ma ha segnato leggeri aumenti contro i dollari australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in calo dello 0,18% a 1,3091, EUR/AUD in salita dello 0,18% a 1,2831 ed EUR/NZD in salita dello 0,11% a 1,6176.
Il sentimento sul dollaro australiano ha risentito dei dati ufficiali che hanno mostrato deficit di 0,48 miliardi di dollari australiani a febbraio, contro le aspettative per un surplus di 1,12 miliardi e spingendo i timori per un rallentamento della crescita economica.
Oggi, durante il meeting di politica monetaria la BCE annuncerà il tasso di interesse.
Intanto gli Stati Uniti produrranno un report sull’occupazione non agricola, insieme ai dati dell’ISM sul settore dei servizi. Inoltre, è atteso l’intervento del Segretario del Tesoro Timothy Geithner.
Durante la tarda mattinata degli scambi europei, l’euro è sceso contro l’euro, con EUR/USD in calo dello 0,48% a 1,3170.
Il costo per assicurare il debito spagnolo contro un default è schizzato stamane: la Spagna ha venduto 2,59 miliardi di euro in titoli di stato, contro il target fissato di 3,5 miliardi di euro, nel corso della prima asta del debito dopo le misure di austerità della scorsa settimana.
Martedì il governo spagnolo ha annunciato che quest’anno il debito pubblico toccherà il massimo storico del 79,8% del PIL.
Nella zona euro i dati rilasciati stamane hanno mostrato che il settore dei servizi si è contratto per la sesta volta in 7 mesi , rinforzando l’idea che la zona euro sia entrata in una recessione tecnica.
L’indice PMI del settore dei servizi è salito a 49,2 a marzo, contro la stima preliminare di 48,7, ma al di sotto del livello di 50 che separa contrazione da espansione.
Un secondo report ha mostrato un calo delle vendite al dettaglio inaspettato a febbraio, segnando -0,1% contro l’atteso l’aumento dello 0,1%; su base annua il dato ha segnato -2,1%.
Intanto in Germania i dati ufficiali mostrano un aumento dello 0,3% degli ordinativi industriali a febbraio, al di sotto del previsto aumento dell’1,2%, rinnovando i timori per le previsioni economiche della principale economia.
L’euro è sceso contro lo yen, valuta rifugio, con EUR/JPY in calo dell’1,23%, a 108.21.
La moneta unica è scesa anche contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,23% a 0,8296.
La sterlina ha trovato il supporto dopo il rilascio di un report che mostra uno sviluppo del settore terziario superiore alle aspettative a marzo, con le speranze che la ripresa economica si stia concretizzando.
L’indice PMI dei servizi è salito a 55,3 lo scorso mese, il livello più alto da gennaio, contro la lettura di 53,8 a febbraio. Gli economisti avevano previsto un calo a 53,5 lo scorso mese.
L’euro è rimasto pressoché invariato contro il franco svizzero, con EUR/CHF giù dello 0,01% a 1,2038.
Intanto la moneta unica è scesa nei confronti del dollaro canadese, ma ha segnato leggeri aumenti contro i dollari australiani e neozelandesi, con EUR/CAD in calo dello 0,18% a 1,3091, EUR/AUD in salita dello 0,18% a 1,2831 ed EUR/NZD in salita dello 0,11% a 1,6176.
Il sentimento sul dollaro australiano ha risentito dei dati ufficiali che hanno mostrato deficit di 0,48 miliardi di dollari australiani a febbraio, contro le aspettative per un surplus di 1,12 miliardi e spingendo i timori per un rallentamento della crescita economica.
Oggi, durante il meeting di politica monetaria la BCE annuncerà il tasso di interesse.
Intanto gli Stati Uniti produrranno un report sull’occupazione non agricola, insieme ai dati dell’ISM sul settore dei servizi. Inoltre, è atteso l’intervento del Segretario del Tesoro Timothy Geithner.