Investing.com - Il dollaro è sceso al minimo di due mesi e mezzo contro le altre principali valute questo giovedì, dopo che la dichiarazione di politica monetaria della Federal Reserve non ha offerto indicazioni chiare sul futuro aumento dei tassi nel corso dell’anno.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,26% a 99,43, il minimo dal 14 novembre.
La Fed ha indicato un rafforzamento dell’economia e secondo i policymakers per crescita continuerà, anche qualora politica monetaria venga inasprita nei prossimi mesi.
La dichiarazione non ha offerto indicazioni chiare sulla tempistica dei futuri aumenti dei tassi, si attende di valutare i possibili impatti economici delle politiche protezioniste del governo Trump, nonché delle recenti dichiarazioni sui cambi delle valute.
L’euro ha segnato un’impennata martedì dopo che uno dei principali consiglieri di Trump ha dichiarato che la Germania starebbe sfruttando l’euro, utilizzando la valuta “fortemente svalutata” per sfruttare gli USA ed i suoi partner commerciali.
Inoltre, il Presidente Trump ha criticato Giappone e Cina, dichiarando che la svalutazione delle loro valute va a discapito degli USA.
Queste dichiarazioni hanno colpito il sentimento sul biglietto verde nonostante La raffica di dati economici statunitensi positivi rilasciati nella giornata di ieri.
L’Institute for Supply Management ha dichiarato che l’indice manifatturiero è salito al massimo di oltre due anni a gennaio, mentre il report sull’occupazione non agricola ADP dimostrato l’aumento dell’occupazione privata lo scorso mese. Il dollaro è in calo contro lo yen, con il cambio USD/JPY giù dello 0,51% a 112,66, non lontano dal minimo di nove settimane di 112,70 toccato martedì.
L’euro è in ripresa, con il cambio EUR/USD in salita dello 0,33% a 1,0802.
Positiva anche la sterlina, con il cambio GBP/USD in salita dello 0,23%, a 1,2689 in attesa del vertice di politica monetaria della Banca d’Inghilterra si terrà nel corso della giornata.
Si prevede che la BoE possa decidere di rivedere al rialzo le previsioni sulla crescita e sull’inflazione, ma l’incertezza sulla Brexit potrebbe pesare.
Intanto, il dollaro australiano segna un’impennata, con il cambio AUD/USD in salita dello 0,99% a 0,7663 dopo i dati che hanno mostrato un surplus commerciale e massimi storici a dicembre, per via degli aumenti delle materie prime.