di Giulio Piovaccari
MILANO (Reuters) - Il Tesoro italiano che si finanzia gratuitamente. Il risultato dell'asta odierna dei Bot a sei mesi mostra una realtà che, in primo luogo per la dimensione del debito pubblico, è sembrato a lungo irraggiungibile.
Il rendimento medio del collocamento si è attestato a zero, la fine di un percorso virtuoso che aveva avuto il suo punto di partenza drammatico oltre tre anni fa quando il Tesoro, per fare funding sulla stessa durata, aveva dovuto pagare un tasso di interesse del 6,5%.
Decisivo, nel tratto finale di discesa, la politica della Bce che prima ha introdotto un tasso negativo sui depositi serali in banca centrale e poi, con l'arrivo del Quantitative easing, ha dato un'ulteriore spinta verso il basso alla curva dei tassi.
Anche se il Qe non riguarda direttamente il segmento breve, il generale processo di discesa dei tassi nella zona euro ha inciso con forza anche sui Bot. Nell'asta odierna inoltre, sempre per la prima volta, il tasso minimo è stato negativo, a -0,11%.
"Se ci stupisce che qualcuno compri un Bot italiano a zero, teniamo sempre presente che c'è chi è disposto a comprare carta tedesca o finlandese fino a sette anni a tassi negativi" afferma la strategist di Intesa Sanpaolo (MILAN:ISP) Chiara Manenti.
Dal record del 6,504% pagato dal Tesoro sui Bot semestrali nel novembre del 2011, al picco della crisi finanziaria, la discesa è stata enorme. A dare la prima spallata è stato l'ormai storico "whatever it takes" pronunciato da Draghi nell'estate 2012, ma solo l'attesa del Qe e poi l'effettivo lancio del programma è stato decisivo per raggiungere quota zero.
A fine dicembre, nell'ultima asta prima dell'annuncio ufficiale del Qe (avvenuto il 22 gennaio), i Bot a 6 mesi venivano collocati ancora ad un rendimento vicino allo 0,3%.
CONVERGENZA
Un trader sottolinea che "era solo questione di tempo" visto che sul mercato già diversi Bot scambiano in negativo, specie quelli con vita residua sotto i 6 mesi. E ricorda che da oltre una settimana viene fissato in negativo anche l'Euribor trimestrale.
"L'asta di oggi ufficializza solo una situazione che sul mercato è già in atto da tempo, vista l'abbondanza della liquidità in circolazione" aggiunge il trader.
Ora, con l'avanzamento del Qe, la tendenza potrebbe essere la progressiva convergenza dei rendimenti a breve periferici e 'core', sotto la protezione offerta della Bce.
"Su una scadenza breve come il 6 mesi, su cui non c'è una vera e propria questione di rischio sovrano visto che al momento è completamente coperto dalla durata del Qe, gli spread tra t-bill italiani e tedeschi si andranno a restringere ulteriormente, tendendo a zero" fa notare Manenti.
I t-bill tedeschi scambiano attualmente sotto il -0,20% della 'deposit facilities', indicato dalla Bce come limite inferiore per gli acquisti effettuati nell'ambito del Qe. Alle ore 14 il t-bill tedesco 28 ottobre 2015 (il più vicino alla scadenza 30 ottobre del Bot semestrale collocato oggi) tratta a -0,222/359%.