Investing.com - Il dollaro australiano si è rialzato oggi dal minimo di cinque mesi contro la sua controparte statunitense, cancellando le perdite subite dopo il rilascio di dati sull'inflazione cinese forti più forte del previsto che avevano incrementato i timori sulle prospettive di crescita dell’economica globale.
Il cambio AUD/USD ha recuperato da 0,9925, il minimo dal 18 marzo a 1,0228 alla chiusura degli scambi asiatici, in salita dello 0,39%.
Supporto a breve termine a 0,9925, il minimo giornaliero e di cinque mesi e resistenza a 1,0451, massimo di lunedì.
I timori per la ripresa economica globale sono stati esacerbati dopo che un rapporto dell’Ufficio Nazionale di Statistica Cinese ha dimostrato che l'indice dei prezzi al consumo è aumentato di un destagionalizzato 6,5% nel mese di luglio, l’aumento più veloce dal giugno 2008.
Il rapporto ha anche mostrato che l'indice dei prezzi alla produzione è aumentato come ampiamente previsto del 7,5% a luglio, dopo esseresalito del 7,1% nel mese precedente.
I dati sull’inflazione più forti del previsto hanno ridotto le speranze che la seconda più grande economia del mondo avrebbe allentato la politica monetaria nel breve termine.
La Cina è il principale partner commerciale dell'Australia.
Nel frattempo, dell’Ufficio Nazionale di Statistica Australiano ha dichiarato che il numero dei prestiti immobiliari concessi a giugno sono inaspettatamente andati in stagnazione, dopo essere saliti del 2,8% rivisto del mese precedente. Gli analisti si attendevano che l’approvazione dei mutui-casa salissero dello 0,8% nel mese di giugno.
L'Aussie è stato anche più alto nei confronti dello yen, con AUD/JPY in salita dello 0,26% a 79,44.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati preliminari sulla produttività non agricola e sul costo del lavoro.
Inoltre, la Federal Reserve annuncerà il tasso dei fondi federali. L'annuncio sarà seguito dalla dichiarazione del tasso della banca che potrebbe fornire indicazioni riguardo sd un ulteriore allentamento monetario.
Il cambio AUD/USD ha recuperato da 0,9925, il minimo dal 18 marzo a 1,0228 alla chiusura degli scambi asiatici, in salita dello 0,39%.
Supporto a breve termine a 0,9925, il minimo giornaliero e di cinque mesi e resistenza a 1,0451, massimo di lunedì.
I timori per la ripresa economica globale sono stati esacerbati dopo che un rapporto dell’Ufficio Nazionale di Statistica Cinese ha dimostrato che l'indice dei prezzi al consumo è aumentato di un destagionalizzato 6,5% nel mese di luglio, l’aumento più veloce dal giugno 2008.
Il rapporto ha anche mostrato che l'indice dei prezzi alla produzione è aumentato come ampiamente previsto del 7,5% a luglio, dopo esseresalito del 7,1% nel mese precedente.
I dati sull’inflazione più forti del previsto hanno ridotto le speranze che la seconda più grande economia del mondo avrebbe allentato la politica monetaria nel breve termine.
La Cina è il principale partner commerciale dell'Australia.
Nel frattempo, dell’Ufficio Nazionale di Statistica Australiano ha dichiarato che il numero dei prestiti immobiliari concessi a giugno sono inaspettatamente andati in stagnazione, dopo essere saliti del 2,8% rivisto del mese precedente. Gli analisti si attendevano che l’approvazione dei mutui-casa salissero dello 0,8% nel mese di giugno.
L'Aussie è stato anche più alto nei confronti dello yen, con AUD/JPY in salita dello 0,26% a 79,44.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati preliminari sulla produttività non agricola e sul costo del lavoro.
Inoltre, la Federal Reserve annuncerà il tasso dei fondi federali. L'annuncio sarà seguito dalla dichiarazione del tasso della banca che potrebbe fornire indicazioni riguardo sd un ulteriore allentamento monetario.