Investing.com - Il dollaro resta vicino al massimo di quasi 14 anni contro il paniere delle altre principali valute questo martedì, dopo il calo registrato ieri, con gli investitori che hanno bloccato i profitti dopo l’impennata maggiore degli ultimi quattro anni.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 101,02, vicino al massimo di 13 anni e mezzo di 101,54 toccato venerdì.
Prima di scendere lunedì il biglietto verde era salito per 10 sedute consecutive, la serie più lunga dal maggio 2012.
Il dollaro è salito dopo l’esito delle elezioni presidenziali, nelle aspettative che le promesse di Trump di un aumento della spesa pubblica, di un taglio delle tasse possano portare ad una ripresa della crescita economica e dell’inflazione.
Una crescita più veloce e l’inflazione più alta spingerebbero la Fed ad inasprire la politica monetaria prima del previsto.
Il dollaro è stato supportato inoltre dalla quasi certezza sui mercati di un aumento dei tassi da parte della banca centrale statunitense durante il vertice del 13-14 dicembre.
La presidente della Fed Janet Yellen la scorsa settimana ha dichiarato che un aumento dei tassi “potrebbe rendersi necessario relativamente presto”.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, la probabilità di un aumento dei tassi in occasione del vertice del 13-14 dicembre è al 100%.
Le aspettative di un aumento dei tassi solitamente spingono il dollaro, aumentandone l’appeal per gli investitori alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.
Il dollaro sale contro lo yen, con la coppia USD/JPY a 110,92, staccandosi dal minimo toccato nell’overnight di 110,28. Il cambio ha toccato ieri il massimo di quasi sei mesi di 111,35 , per poi segnare nuovamente un calo.
Anche l’euro è in calo, con il cambio EUR/USD che va giù a 1,0617, poco al di sopra del minimo di 11 mesi di 1,0568.
La sterlina è in calo, con il cambio GBP/USD in calo a 1,2474.
La sterlina continua a salire, dopo il +1,3% segnato nella seduta precedente, mentre gli investitori continuano a chiedersi come avrà luogo l’uscita della Gran Bretagna dall’UE.