Investing.com – L’euro è salito più dell’1% contro lo yen questo lunedì, al massimo di cinque mesi e mezzo, con i dati giapponesi deboli che hanno alimentato le aspettative di un ulteriore allentamento dalla Banca del Giappone.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 104,40, il massimo dall’8 maggio; successivamente il cambio si è attestato a 104,36,43, in salita dell’1,04%.
Supporto a 103,12, minimo della seduta e resistenza a 105,56, massimo del 4 maggio.
Lo yen è rimasto sotto pressione dopo che i dati deboli rilasciati in Giappone hanno alimentato le aspettative verso il prossimo vertice di politica monetaria della BoJ che si terrà il 30 ottobre.
Il Giappone ha segnato un deficit commerciale di 558,6 miliardi di yen a settembre, con un calo delle esportazioni pari al 10,3% dallo stesso mese dello scorso anno, il calo più grande dal maggio 2011, due mesi dopo i terribile terremoto che ha devastato il paese.
Lo yen è salito contro il dollaro, con USD/JPY in calo dello 0,50%, a 79,10.
L’euro ha trovato stamane il supporto in seguito ai risultati delle elezioni regionali in Spagna che hanno indicato il supporto alle misure di austerity del governo.
Il Partito Popolare di centro destra del Primo Ministro Mariano Rajoy ha raggiunto la maggioranza proprio con la sua regione, la Galizia, rimuovendo così un possibile ostacolo alla richiesta formale di salvataggio dalla Spagna.
Il salvataggio permetterebbe alla BCE di acquistare debito spagnolo, facendo scendere così il rendimento dei titoli per il paese iberico. Ma la Spagna si mostra titubante per via delle condizioni.
Il Primo Ministro Rajoy ha dichiarato venerdì di non aver deciso se richiedere o meno un salvataggio.
L’euro è salito contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,37% a 1,3070 e si è avvicinato al massimo di quattro mesi contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,11% a 0,8144.
Sempre oggi i dati hanno mostrato che il deficit fiscale della zona euro è sceso del 4,1% lo scorso anno, contro il 6,2% nel 2010, il primo anno della crisi del debito.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 104,40, il massimo dall’8 maggio; successivamente il cambio si è attestato a 104,36,43, in salita dell’1,04%.
Supporto a 103,12, minimo della seduta e resistenza a 105,56, massimo del 4 maggio.
Lo yen è rimasto sotto pressione dopo che i dati deboli rilasciati in Giappone hanno alimentato le aspettative verso il prossimo vertice di politica monetaria della BoJ che si terrà il 30 ottobre.
Il Giappone ha segnato un deficit commerciale di 558,6 miliardi di yen a settembre, con un calo delle esportazioni pari al 10,3% dallo stesso mese dello scorso anno, il calo più grande dal maggio 2011, due mesi dopo i terribile terremoto che ha devastato il paese.
Lo yen è salito contro il dollaro, con USD/JPY in calo dello 0,50%, a 79,10.
L’euro ha trovato stamane il supporto in seguito ai risultati delle elezioni regionali in Spagna che hanno indicato il supporto alle misure di austerity del governo.
Il Partito Popolare di centro destra del Primo Ministro Mariano Rajoy ha raggiunto la maggioranza proprio con la sua regione, la Galizia, rimuovendo così un possibile ostacolo alla richiesta formale di salvataggio dalla Spagna.
Il salvataggio permetterebbe alla BCE di acquistare debito spagnolo, facendo scendere così il rendimento dei titoli per il paese iberico. Ma la Spagna si mostra titubante per via delle condizioni.
Il Primo Ministro Rajoy ha dichiarato venerdì di non aver deciso se richiedere o meno un salvataggio.
L’euro è salito contro il dollaro, con EUR/USD in salita dello 0,37% a 1,3070 e si è avvicinato al massimo di quattro mesi contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,11% a 0,8144.
Sempre oggi i dati hanno mostrato che il deficit fiscale della zona euro è sceso del 4,1% lo scorso anno, contro il 6,2% nel 2010, il primo anno della crisi del debito.