Investing.com – L’euro è sceso ai minimi di 2 mesi contro il dollaro statunitense questo martedì, in seguito ai dati che hanno mostrato un calo inatteso questo mese, alimentando i timori di un rallentamento nella principale economia della zona euro.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,2662, nella mattinata degli scambi pomeriggio europei, il minimo dal 7 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2672, in calo dello 0,29%.
Supporto a breve termine a 1,2625, minimo del 7 settembre e resistenza a 1,2709, massimo della seduta.
Il centro ZEW per la ricerca economica ha dichiarato che il sentimento economico tedesco è sceso a meno 15,7 a novembre dalla lettura di meno 11,5 di ottobre. Gli analisti avevano previsto che l’indice segnasse meno 9,8 questo mese.
Il report ha dichiarato che “sviluppi recessionari” nella zona euro toccheranno la crescita economica nei prossimi sei mesi.
Il sentimento sulla moneta unica è stato colpito dai timori su un salvataggio per la Grecia nei disaccordi tra FMI e UE su come rendere gestibili i livelli di debito della Grecia.
La decisione di sbloccare 31,5 miliardi di euro è stata rimandata al 20 novembre.
La richiesta di valuta rifugio è stata spinta dai timori per il “precipizio fiscale2 statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, che potrebbe minacciare la crescita USA e quella globale.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che i prezzi al consumo nel Regno Unito sono saliti ad ottobre, come risultato di un aumento dei prezzi di alimentari, trasposti e rette universitaria.
L’ONS ha dichiarato che il tasso annuo di inflazione è salito al 2,7% ad ottobre dal 2,2% a settembre, al massimo di 5 mesi.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,2662, nella mattinata degli scambi pomeriggio europei, il minimo dal 7 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2672, in calo dello 0,29%.
Supporto a breve termine a 1,2625, minimo del 7 settembre e resistenza a 1,2709, massimo della seduta.
Il centro ZEW per la ricerca economica ha dichiarato che il sentimento economico tedesco è sceso a meno 15,7 a novembre dalla lettura di meno 11,5 di ottobre. Gli analisti avevano previsto che l’indice segnasse meno 9,8 questo mese.
Il report ha dichiarato che “sviluppi recessionari” nella zona euro toccheranno la crescita economica nei prossimi sei mesi.
Il sentimento sulla moneta unica è stato colpito dai timori su un salvataggio per la Grecia nei disaccordi tra FMI e UE su come rendere gestibili i livelli di debito della Grecia.
La decisione di sbloccare 31,5 miliardi di euro è stata rimandata al 20 novembre.
La richiesta di valuta rifugio è stata spinta dai timori per il “precipizio fiscale2 statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, che potrebbe minacciare la crescita USA e quella globale.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che i prezzi al consumo nel Regno Unito sono saliti ad ottobre, come risultato di un aumento dei prezzi di alimentari, trasposti e rette universitaria.
L’ONS ha dichiarato che il tasso annuo di inflazione è salito al 2,7% ad ottobre dal 2,2% a settembre, al massimo di 5 mesi.