(Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico hanno toccato i massimi da tre anni e mezzo oggi, con il dollaro che si mantiene stabile contro l'euro in attesa di importanti dati Usa e della riunione della Fed, da cui potrebbe uscire una politica più interventista.
Intorno alle 8,30 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, sale dello 0,53% a 513,53.
Il giapponese Nikkei, dopo il massimo da sei mesi di ieri, ha chiuso in rialzo dello 0,18% a 15.646,23, nonostante la debolezza dei dati relativi alla produzione industriale.
Sale HONG KONG, che si avvia a chiudere in positivo per il settimo giorno grazie alla spinta del settore immobiliare. Prada perde circa lo 0,5%.
SHANGHAI interrompe l'aumento: dopo un rialzo durato sei giorni, il più lungo dall'agosto 2013, lo Shanghai Composite Index cala dello 0,1% a 2.180,39 punti, con i buoni risultati del peso massimo PetroChina oscurati da titoli immobiliari e bancari. L'CSI300 perde lo 0,5%.
SEUL balza ai massimi da tre anni, mentre la politica di stimolo del governo per spingere l'economia e produrre dividendi azionari più alti continua ad attirare gli stranieri.
Sale anche TAIWAN in linea con la regione.
SYDNEY ha terminato la seduta a un nuovo massimo da sei anni, anche se i volumi restano relativamente bassi con gli investitori che attendono i risultati della riunione della Federal Reserve. La principale banca australiana per capitalizzazione, Commonwealth Bank of Australia, ha guadagnato l'1%, record storico.
In controtendenza MUMBAI, che dopo la chiusura di ieri per festività oggi è in calo per la terza seduta consecutiva.
In calo anche SINGAPORE.