Investing.com – L’euro è in salita contro il dollaro questo giovedì, con gli investitori in attesa della decisione della BCE seguita dalle dichiarazioni del presidente Mario Draghi, nel corso della giornata, mentre i timori per la zona euro continuano a pesare.
Nelle prime fasi degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2955, il massimo dal 2 ottobre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2939, in salita dello 0,26%.
Supporto a 1,2877, minimo di mercoledì e resistenza a 1,2980, massimo del 24 settembre.
Il sentimento è migliorato dopo i dati statunitensi di ieri che hanno allentato i timori sulla forza della ripresa economica del paese.
L’ISM ha dichiarato ieri che il suo indice non manifatturiero è salito a 55,1 a settembre, da una lettura di 53,7 ad agosto.
Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 53,2 a settembre.
I dati hanno seguito quelli dell’azienda di gestione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione USA è privata non agricola ha segnato un aumento di 162.000 a settembre, superando le aspettative di 143.000.
Il dato del mese precedente è stato rivisto al ribasso a 189.000 dal precedente dal di 201.000.
Ma l’euro è rimasto sotto pressione nei timori per la crescita nella zona euro dopo i dati che hanno mostrato ieri che l’indice PMI dei servizi della zona euro ha toccato 46,1 a settembre, sotto il livello del 50 che separa contrazione dall’espansione.
Permane l’incertezza sulla richiesta di salvataggio in Spagna.
L’euro è in salita contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,08% a 0,8034.
Nel corso della giornata la BCE annuncerà il tasso di interesse, seguito da una conferenza stampa del Presidente Mario Draghi.
Gli USA rilasceranno i dati settimanali sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati ufficiali sugli ordinativi industriali, mentre la Federal Reserve produrrà i verbali sull’ultimo vertice di politica tenutosi a settembre.
Nelle prime fasi degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2955, il massimo dal 2 ottobre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2939, in salita dello 0,26%.
Supporto a 1,2877, minimo di mercoledì e resistenza a 1,2980, massimo del 24 settembre.
Il sentimento è migliorato dopo i dati statunitensi di ieri che hanno allentato i timori sulla forza della ripresa economica del paese.
L’ISM ha dichiarato ieri che il suo indice non manifatturiero è salito a 55,1 a settembre, da una lettura di 53,7 ad agosto.
Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 53,2 a settembre.
I dati hanno seguito quelli dell’azienda di gestione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione USA è privata non agricola ha segnato un aumento di 162.000 a settembre, superando le aspettative di 143.000.
Il dato del mese precedente è stato rivisto al ribasso a 189.000 dal precedente dal di 201.000.
Ma l’euro è rimasto sotto pressione nei timori per la crescita nella zona euro dopo i dati che hanno mostrato ieri che l’indice PMI dei servizi della zona euro ha toccato 46,1 a settembre, sotto il livello del 50 che separa contrazione dall’espansione.
Permane l’incertezza sulla richiesta di salvataggio in Spagna.
L’euro è in salita contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,08% a 0,8034.
Nel corso della giornata la BCE annuncerà il tasso di interesse, seguito da una conferenza stampa del Presidente Mario Draghi.
Gli USA rilasceranno i dati settimanali sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati ufficiali sugli ordinativi industriali, mentre la Federal Reserve produrrà i verbali sull’ultimo vertice di politica tenutosi a settembre.