Investing.com – L’euro è salito venerdì al massimo 2 settimane contro il dollaro, in seguito ai dati sull’occupazione USA migliori del previsto, che hanno alimentando la propensione al rischio, mentre continua la speculazione sull’eventuale richiesta di salvataggio.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3070 venerdì, il massimo dal 19 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,3033 , alla chiusura degli scambi di venerdì, su dell’1,45% sulla settimana.
Supporto a 1,2900, minimo di mercoledì e resistenza a breve termine a 1,3120, massimo del 18 settembre.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia ha registrato 114.000 nuovi posti di lavoro a settembre, portando il tasso di inflazione al 7,8% dall’8,1% il mese precedente, il minimo dal gennaio 2009.
Il report è giunto dopo i dati statunitense sul settore manifatturiero e dei servizi nella mattinata, ed ha alimentato le speranze che l’economia possa riprendere slancio.
Mercoledì, l’ISM che il suo indice non manifatturiero è salito a 55,1 a settembre, da una lettura di 53,7 ad agosto.
Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 53,2 a settembre.
I dati hanno mostrato che l’attività manifatturiera è salita a settembre per la prima volta in 4 mesi.
Il sentimento sulla moneta unica è stato sostenuto dalle dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi che ha confermato che la moneta unica è “irreversibile” e che la banca è pronta ad acquistare debito dai paesi in difficoltà nella zona euro.
Durante la conferenza stampa della BCE a conclusione del vertice di politica monetaria, Draghi ha affermato che la BCE è pronta a mettere in atto il programma OMT, a condizione dell’esistenza dei prerequisiti. Draghi ha confermato che la banca centrale sta agendo strettamente nel rispetto del suo mandato, intraprendendo un programma di acquisti attraverso le OMT (transazioni monetarie dirette).
Draghi ha affermato inoltre che resta il rischio per l’economia nella zona euro e che gli indicatori economici puntano ad una crescita debole nel terzo trimestre.
La BCE ha lasciato gli interessi al record minimo di 0,75%, in una decisione ampiamente prevista.
Martedì il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy ha dichiarato che non è certo che Madrid richiederà un aiuto finanziario, allontanando così la possibilità di un salvataggio.
Intanto la Spagna ha visto il rendimento dei titoli scendere nelle ultime settimane, in vista di una richiesta di salvataggio. Il rendimento di titoli a 10 anni ha segnato venerdì 5,66% dai 6,83% di inizio settembre.
Nella prossima settimana, i mercati saranno concentrati sull’esito del vertice tra i ministri delle finanze della zona euro, nel quale ci si attende che la Spagna annunci una richiesta di salvataggio.
Gli USA rilasceranno il report sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché un report sul sentimento dei consumatori.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 8 ottobre
Nella zona euro avrà inizio il meeting tra i ministre delle finanze della zona euro a Bruxelles. La zona euro rilascerà inoltre i dati sulla fiducia dei consumatori, mentre la Germania rilascerà i dati sulla produzione industriale.
Negli USA i mercato rimarranno chiusi per la festa del Columbus Day.
Martedì 9 ottobre
I ministri delle finanze nella zona euro si riuniranno per il secondo giorno di vertice a Bruxelles.
Mercoledì 10 ottobre
Nella zona euro, Francia e Italia rilasceranno i dati sulla produzione industriale, un indicatore dello stato di salute dell’economia.
La Federal Reserve pubblicherà il suo Libro Beige, che traccia le attuali condizioni economiche.
Giovedì 11 ottobre
La BCE rilascerà il bollettino mensile, che mostra le indicazioni sulle condizioni economiche attuali e future dal punto di vista della banca.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale, seguiti dai dati sulle richiesta di sussidio di disoccupazione, sui prezzi all’importazione, nonché i dati del governo sulle scorte di greggio.
Sempre giovedì i ministri delle finanze e le banche centrali del G7 si incontreranno a Tokyo.
Venerdì 12 ottobre
La zona euro rilascerà i dati sulla produzione industriale, un indicatore dello stato di salute dell’economia.
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sull’IPC, un importante indicatore dell’inflazione al consumo. Inoltre l’Università del Michigan rilascerà I dati preliminari sul sentimento dei consumatori, un indicatore chiave della salute economica.
Il cambio EUR/USD ha toccato 1,3070 venerdì, il massimo dal 19 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,3033 , alla chiusura degli scambi di venerdì, su dell’1,45% sulla settimana.
Supporto a 1,2900, minimo di mercoledì e resistenza a breve termine a 1,3120, massimo del 18 settembre.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che l’economia ha registrato 114.000 nuovi posti di lavoro a settembre, portando il tasso di inflazione al 7,8% dall’8,1% il mese precedente, il minimo dal gennaio 2009.
Il report è giunto dopo i dati statunitense sul settore manifatturiero e dei servizi nella mattinata, ed ha alimentato le speranze che l’economia possa riprendere slancio.
Mercoledì, l’ISM che il suo indice non manifatturiero è salito a 55,1 a settembre, da una lettura di 53,7 ad agosto.
Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 53,2 a settembre.
I dati hanno mostrato che l’attività manifatturiera è salita a settembre per la prima volta in 4 mesi.
Il sentimento sulla moneta unica è stato sostenuto dalle dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi che ha confermato che la moneta unica è “irreversibile” e che la banca è pronta ad acquistare debito dai paesi in difficoltà nella zona euro.
Durante la conferenza stampa della BCE a conclusione del vertice di politica monetaria, Draghi ha affermato che la BCE è pronta a mettere in atto il programma OMT, a condizione dell’esistenza dei prerequisiti. Draghi ha confermato che la banca centrale sta agendo strettamente nel rispetto del suo mandato, intraprendendo un programma di acquisti attraverso le OMT (transazioni monetarie dirette).
Draghi ha affermato inoltre che resta il rischio per l’economia nella zona euro e che gli indicatori economici puntano ad una crescita debole nel terzo trimestre.
La BCE ha lasciato gli interessi al record minimo di 0,75%, in una decisione ampiamente prevista.
Martedì il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy ha dichiarato che non è certo che Madrid richiederà un aiuto finanziario, allontanando così la possibilità di un salvataggio.
Intanto la Spagna ha visto il rendimento dei titoli scendere nelle ultime settimane, in vista di una richiesta di salvataggio. Il rendimento di titoli a 10 anni ha segnato venerdì 5,66% dai 6,83% di inizio settembre.
Nella prossima settimana, i mercati saranno concentrati sull’esito del vertice tra i ministri delle finanze della zona euro, nel quale ci si attende che la Spagna annunci una richiesta di salvataggio.
Gli USA rilasceranno il report sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché un report sul sentimento dei consumatori.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 8 ottobre
Nella zona euro avrà inizio il meeting tra i ministre delle finanze della zona euro a Bruxelles. La zona euro rilascerà inoltre i dati sulla fiducia dei consumatori, mentre la Germania rilascerà i dati sulla produzione industriale.
Negli USA i mercato rimarranno chiusi per la festa del Columbus Day.
Martedì 9 ottobre
I ministri delle finanze nella zona euro si riuniranno per il secondo giorno di vertice a Bruxelles.
Mercoledì 10 ottobre
Nella zona euro, Francia e Italia rilasceranno i dati sulla produzione industriale, un indicatore dello stato di salute dell’economia.
La Federal Reserve pubblicherà il suo Libro Beige, che traccia le attuali condizioni economiche.
Giovedì 11 ottobre
La BCE rilascerà il bollettino mensile, che mostra le indicazioni sulle condizioni economiche attuali e future dal punto di vista della banca.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale, seguiti dai dati sulle richiesta di sussidio di disoccupazione, sui prezzi all’importazione, nonché i dati del governo sulle scorte di greggio.
Sempre giovedì i ministri delle finanze e le banche centrali del G7 si incontreranno a Tokyo.
Venerdì 12 ottobre
La zona euro rilascerà i dati sulla produzione industriale, un indicatore dello stato di salute dell’economia.
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sull’IPC, un importante indicatore dell’inflazione al consumo. Inoltre l’Università del Michigan rilascerà I dati preliminari sul sentimento dei consumatori, un indicatore chiave della salute economica.