Investing.com – L’euro si è staccato dal minimo di 2 mesi contro il dollaro statunitense questo martedì, in seguito alla notizia rilasciata dai media tedeschi che comunica la possibilità che la Grecia possa ricevere tutte insieme le ultime tranche di salvataggio rimaste.
Durante il pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2662, il minimo dal 7 settembre per toccate 1,2702, nel pomeriggio europeo, in calo dello 0,05% sulla giornata.
Supporto a breve termine a 1,2625, minimo del 7 settembre e resistenza a 1,2709, massimo della seduta.
L’euro ha trovato il supporto dalla notizia diffusa dal giornale tedesco Bild, il quale ha riportato che la Grecia riceverà 44 miliardi di aiuti finanziari in una soluzione unica, secondo fonti ufficiali del governo tedesco.
La moneta unica è stata sospinta inoltre dall’esito positivo di un’asta di titoli di stato greci, per un importo di 4,06 miliardi di euro, che dovrebbero aiutare Atene a ripagare miliardi di debito in scadenza questo venerdì.
Il sentimento sulla moneta unica è stato colpito dai timori su un salvataggio per la Grecia nei disaccordi tra FMI e UE su come rendere gestibili i livelli di debito della Grecia.
La decisione di sbloccare 31,5 miliardi di euro è stata rimandata al 20 novembre.
I minimi toccati precedentemente dalla moneta unica in questa seduta sono dovuti ai dati che hanno mostrato un calo del sentimento economico tedesco, alimentando i timori per la principale economia del blocco.
Il centro ZEW per la ricerca economica ha dichiarato che il sentimento economico tedesco è sceso a meno 15,7 a novembre dalla lettura di meno 11,5 di ottobre. Gli analisti avevano previsto che l’indice segnasse meno 9,8 questo mese.
Il report ha dichiarato che “sviluppi recessionari” nella zona euro toccheranno la crescita economica nei prossimi sei mesi.
Intanto c’è timore per l’attuale politica fiscale statunitense, e ciò ha sostenuto la richiesta di biglietto verde.
L’euro ha tagliato le perdite contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,19% a 0,7990, ed EUR/JPY in calo dello 0,05% a 100,98.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sul bilancio federale.
Durante il pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2662, il minimo dal 7 settembre per toccate 1,2702, nel pomeriggio europeo, in calo dello 0,05% sulla giornata.
Supporto a breve termine a 1,2625, minimo del 7 settembre e resistenza a 1,2709, massimo della seduta.
L’euro ha trovato il supporto dalla notizia diffusa dal giornale tedesco Bild, il quale ha riportato che la Grecia riceverà 44 miliardi di aiuti finanziari in una soluzione unica, secondo fonti ufficiali del governo tedesco.
La moneta unica è stata sospinta inoltre dall’esito positivo di un’asta di titoli di stato greci, per un importo di 4,06 miliardi di euro, che dovrebbero aiutare Atene a ripagare miliardi di debito in scadenza questo venerdì.
Il sentimento sulla moneta unica è stato colpito dai timori su un salvataggio per la Grecia nei disaccordi tra FMI e UE su come rendere gestibili i livelli di debito della Grecia.
La decisione di sbloccare 31,5 miliardi di euro è stata rimandata al 20 novembre.
I minimi toccati precedentemente dalla moneta unica in questa seduta sono dovuti ai dati che hanno mostrato un calo del sentimento economico tedesco, alimentando i timori per la principale economia del blocco.
Il centro ZEW per la ricerca economica ha dichiarato che il sentimento economico tedesco è sceso a meno 15,7 a novembre dalla lettura di meno 11,5 di ottobre. Gli analisti avevano previsto che l’indice segnasse meno 9,8 questo mese.
Il report ha dichiarato che “sviluppi recessionari” nella zona euro toccheranno la crescita economica nei prossimi sei mesi.
Intanto c’è timore per l’attuale politica fiscale statunitense, e ciò ha sostenuto la richiesta di biglietto verde.
L’euro ha tagliato le perdite contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,19% a 0,7990, ed EUR/JPY in calo dello 0,05% a 100,98.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sul bilancio federale.