Investing.com – Rimbalzo dell’euro contro il dollaro USA questo mercoledì, con gli investitori che attendono la decisione del tasso di interesse della Federal Reserve, ma resta sotto pressione dopo i dati deboli della zona euro.
Nella mattinata degli scambi statunitesi il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2921, il minimo dal 15 ottobre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2960, in calo dello 0,20% sulla giornata.
Supporto a 1,2834, minimo del 10 ottobre e resistenza a 1,2996, massimo della seduta.
La moneta unica ha iniziato a scendere dopo i dati che hanno mostrato che l’indice PMI relativo al settore manifatturiero della zona euro è sceso a 45,3 a ottobre contro la lettura di 46,1 a settembre. Gli analisti si aspettavano che l’indice salisse al 46,6 a ottobre.
Un secondo report ha mostrato che l’indice PMI relativo al settore terziario della zona euro è salito a 46,2 a ottobre contro la lettura di 46,1 a settembre
L’indice PMI manifatturiero tedesco è sceso a 45,7 ad ottobre, da una lettura del 47,4 a settembre, alimentando i timori sulla principale economia della zona euro.
Intanto un report dell’istituto Ifo ha mostrato che l’indice della fiducia delle imprese tedesche è sceso a 100,0 ad ottobre, il minimo dal marzo 2010, contro una lettura di 101,4 a settembre.
Il Presidente della BCE, Mario Draghi ha incontrato i membri del parlamento tedesco per difendere il piano di acquisti della BCE, creato allo scopo di abbassare la pressione dei titoli di stato nei paesi in difficoltà.
Draghi ha respinto la notizia secondo la quale la Grecia avrebbe ricevuto una proroga di 2 anni per portare il deficit di bilancio in linea coi requisiti.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,64% a 0,8088, ed EUR/JPY in calo dello 0,24% a 103,45.
Nel corso della giornata la Federal Reserve annuncerà il tasso di interesse di riferimento e rilascerà la prima dichiarazione dopo l’annuncio del terzo round di allentamento quantitativo a settembre.
Nella mattinata degli scambi statunitesi il cambio EUR/USD si è staccato da 1,2921, il minimo dal 15 ottobre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2960, in calo dello 0,20% sulla giornata.
Supporto a 1,2834, minimo del 10 ottobre e resistenza a 1,2996, massimo della seduta.
La moneta unica ha iniziato a scendere dopo i dati che hanno mostrato che l’indice PMI relativo al settore manifatturiero della zona euro è sceso a 45,3 a ottobre contro la lettura di 46,1 a settembre. Gli analisti si aspettavano che l’indice salisse al 46,6 a ottobre.
Un secondo report ha mostrato che l’indice PMI relativo al settore terziario della zona euro è salito a 46,2 a ottobre contro la lettura di 46,1 a settembre
L’indice PMI manifatturiero tedesco è sceso a 45,7 ad ottobre, da una lettura del 47,4 a settembre, alimentando i timori sulla principale economia della zona euro.
Intanto un report dell’istituto Ifo ha mostrato che l’indice della fiducia delle imprese tedesche è sceso a 100,0 ad ottobre, il minimo dal marzo 2010, contro una lettura di 101,4 a settembre.
Il Presidente della BCE, Mario Draghi ha incontrato i membri del parlamento tedesco per difendere il piano di acquisti della BCE, creato allo scopo di abbassare la pressione dei titoli di stato nei paesi in difficoltà.
Draghi ha respinto la notizia secondo la quale la Grecia avrebbe ricevuto una proroga di 2 anni per portare il deficit di bilancio in linea coi requisiti.
L’euro è sceso contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,64% a 0,8088, ed EUR/JPY in calo dello 0,24% a 103,45.
Nel corso della giornata la Federal Reserve annuncerà il tasso di interesse di riferimento e rilascerà la prima dichiarazione dopo l’annuncio del terzo round di allentamento quantitativo a settembre.