Investing.com – L’euro è stabile vicino al massimo di 5 mesi contro il dollaro USA questo lunedì; l’allentamento della scorsa settimana da parte della Federal Reserve continua a pesare sulla domanda per il biglietto verde; intanto gli investitori attendono l’esito dei negoziati sul bilancio USA.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,3190, il massimo dal 2 maggio; successivamente il cambio si è attestato a 1,3165, in salita dello 0,03%.
Supporto a 1,3056, minimo di venerdì e resistenza a 1,3240, massimo del 2 maggio.
Il dollaro è rimasto sotto pressione dopo che la scorsa settimana la Fed ha dichiarato che il tasso d’interesse resterà vicino allo zero finché le previsioni di inflazione rimarranno vicino all’obiettivo del 2% della banca, e finché il tasso di disoccupazione statunitense non scenderà al di sotto del 6,5%.
Restano intanto i timori sul precipizio fiscale USA,
rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno venga trovato un compromesso prima della scadenza.
La moneta unica ha risentito poco dei dati ufficiali che hanno mostrato un calo dell’1,4% delle esportazioni nella zona euro, alimentando i timori sulle previsioni per il blocco.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,20%, a 0,8121, ma è rimasto vicino ai massimi plurimensili contro lo yen, con EUR/JPY in salita dello 0,51% a 110,44.
Nel corso della giornata il Presidente della Banca Centrale Europea dovrà comparire dinanzi alla Commissione per gli affari economici e monetari a Bruxelles per presentare le previsioni economiche.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,3190, il massimo dal 2 maggio; successivamente il cambio si è attestato a 1,3165, in salita dello 0,03%.
Supporto a 1,3056, minimo di venerdì e resistenza a 1,3240, massimo del 2 maggio.
Il dollaro è rimasto sotto pressione dopo che la scorsa settimana la Fed ha dichiarato che il tasso d’interesse resterà vicino allo zero finché le previsioni di inflazione rimarranno vicino all’obiettivo del 2% della banca, e finché il tasso di disoccupazione statunitense non scenderà al di sotto del 6,5%.
Restano intanto i timori sul precipizio fiscale USA,
rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno venga trovato un compromesso prima della scadenza.
La moneta unica ha risentito poco dei dati ufficiali che hanno mostrato un calo dell’1,4% delle esportazioni nella zona euro, alimentando i timori sulle previsioni per il blocco.
L’euro è sceso contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,20%, a 0,8121, ma è rimasto vicino ai massimi plurimensili contro lo yen, con EUR/JPY in salita dello 0,51% a 110,44.
Nel corso della giornata il Presidente della Banca Centrale Europea dovrà comparire dinanzi alla Commissione per gli affari economici e monetari a Bruxelles per presentare le previsioni economiche.