Investing.com – L’euro è vicino ai minimi della seduta contro il dollaro USA questo mercoledì, nei timori sulle previsioni economiche nella zona euro, con l’incertezza verso i dati della zona euro sul voto di austerità che pesano.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2737, il minimo dal 7 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2752, in calo dello 0,48%.
Supporto a 1,2625, minimo del 7 settembre e resistenza a 1,2825, massimo di martedì.
La Commissione Europea ha abbassato le previsioni di crescita nella zona euro, dichiarando di aspettarsi una contrazione dello 0,4% del PIL quest’anno, in salita dello 0,1% nel 2013, prima di salire dell’1,4% nel 2014.
Il report si è staccato dai dati ufficiali che hanno mostrato che la produzione industriale è scesa dell’1,8% a settembre, contro le aspettative di un calo dello 0,5%, alimentando i timori di un indebolimento del blocco della moneta unica.
I dati ufficiali hanno mostrato che la produzione in Spagna è scesa del 7% a settembre, quasi il doppio rispetto al calo previsto dagli economisti.
Un secondo report ha mostrato che le vendite al dettaglio nella zona euro sono scese dello 0,2% a settembre contro le aspettative di un calo dello 0,1%.
L’euro è andato sotto forte pressione in attesa del voto del Parlamento greco nel corso della giornata, riguardo le misure di austerity vincolate al rilascio della prossima tranche di aiuti ad Atene.
La moneta unica è salita ai massimi della seduta contro il dollaro stamane, poiché con la rielezione del Presidente Barack Obama si sono rinsaldate le aspettative verso la politica di allentamento monetario della Federal Reserve.
L’euro è sceso al minimo di 5 settimane contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,32% a 0,7985, ed è stabile contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,98% a 102,94.
Sempre oggi il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha avvertito che la situazione economica nella zona euro attualmente è debole e rimarrà tale per adesso.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio EUR/USD ha toccato 1,2737, il minimo dal 7 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,2752, in calo dello 0,48%.
Supporto a 1,2625, minimo del 7 settembre e resistenza a 1,2825, massimo di martedì.
La Commissione Europea ha abbassato le previsioni di crescita nella zona euro, dichiarando di aspettarsi una contrazione dello 0,4% del PIL quest’anno, in salita dello 0,1% nel 2013, prima di salire dell’1,4% nel 2014.
Il report si è staccato dai dati ufficiali che hanno mostrato che la produzione industriale è scesa dell’1,8% a settembre, contro le aspettative di un calo dello 0,5%, alimentando i timori di un indebolimento del blocco della moneta unica.
I dati ufficiali hanno mostrato che la produzione in Spagna è scesa del 7% a settembre, quasi il doppio rispetto al calo previsto dagli economisti.
Un secondo report ha mostrato che le vendite al dettaglio nella zona euro sono scese dello 0,2% a settembre contro le aspettative di un calo dello 0,1%.
L’euro è andato sotto forte pressione in attesa del voto del Parlamento greco nel corso della giornata, riguardo le misure di austerity vincolate al rilascio della prossima tranche di aiuti ad Atene.
La moneta unica è salita ai massimi della seduta contro il dollaro stamane, poiché con la rielezione del Presidente Barack Obama si sono rinsaldate le aspettative verso la politica di allentamento monetario della Federal Reserve.
L’euro è sceso al minimo di 5 settimane contro la sterlina, con EUR/GBP in calo dello 0,32% a 0,7985, ed è stabile contro lo yen, con EUR/JPY in calo dello 0,98% a 102,94.
Sempre oggi il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha avvertito che la situazione economica nella zona euro attualmente è debole e rimarrà tale per adesso.