Investing.com – E’ già bagarre fra Industriali e Sindacati sulla destinazione dei 4-5 miliardi di interventi che il governo dovrebbe varare il prossimo 15 ottobre, per la riduzione del cuneo fiscale ed a favore quindi sia delle imprese che dei dipendenti. Un serrato confronto è in fase di svolgimento fra imprenditori e sindacati sulla destinazione dei fondi che, ognuna delle due parti, vorrebbe a se maggiormente dedicati.
Secondo quanto affermato dal primo ministro Letta, le coperture non sono ancora state definite e, di conseguenza, neppure l’entità definitiva degli interventi.
E’ ragionevole ritenere che il taglio del cuneo fiscale si aggirerà su un importo variabile fra i 4 ed i 5 miliardi e che, se equamente suddiviso fra imprenditori e mondo del lavoro dipendente, potrebbe comportare, per i componenti di quest’ultimo, un incremento del salario netto percepito di circa 200 euro/anno.
Pur non essendo ancora stati stabiliti i settori che verranno colpiti dai tagli, sembra certo che non verranno interessati ne quello della sanità, ne quello della scuola.
Sotto la lente d’ingrandimento sembra che siano finite, fra l’altro, le agevolazioni e le spese dei ministeri. L’intervento potrebbe portare, se correttamente ed attentamente strutturato, un sollievo all’opprimente carico fiscale che grava su dipendenti ed imprese.
Secondo quanto affermato dal primo ministro Letta, le coperture non sono ancora state definite e, di conseguenza, neppure l’entità definitiva degli interventi.
E’ ragionevole ritenere che il taglio del cuneo fiscale si aggirerà su un importo variabile fra i 4 ed i 5 miliardi e che, se equamente suddiviso fra imprenditori e mondo del lavoro dipendente, potrebbe comportare, per i componenti di quest’ultimo, un incremento del salario netto percepito di circa 200 euro/anno.
Pur non essendo ancora stati stabiliti i settori che verranno colpiti dai tagli, sembra certo che non verranno interessati ne quello della sanità, ne quello della scuola.
Sotto la lente d’ingrandimento sembra che siano finite, fra l’altro, le agevolazioni e le spese dei ministeri. L’intervento potrebbe portare, se correttamente ed attentamente strutturato, un sollievo all’opprimente carico fiscale che grava su dipendenti ed imprese.