Investing.com – La sterlina è salita al massimo di 2 mesi e mezzo contro il dollaro negli scambi contenuti di questo martedì, nell’ottimismo sull’esito dei negoziati sul precipizio fiscale USA e dopo i dati che hanno mostrato che l’inflazione nel Regno Unito resta invariata ai livelli più alti da maggio.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,6225, il massimo dal 28 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,6222, in salita dello 0,12%.
Supporto a 1,6156, minimo di lunedì e resistenza a 1,6271, il massimo dal 28 settembre.
Il sentimento dei mercati è rimasto supportato dalle speranze che i politici raggiungeranno un accordo in tempo per evitare l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio; gli investitori temano che il precipizio fiscale possano far deragliare la ripresa USA e minare alla crescita globale.
Nel Regno Unito l’ONS, l’ufficio di statistica britannico, ha dichiarato che l’IPC annuo è rimasto stabile al 2,7% a novembre, dopo un aumento inaspettato ad ottobre, contro le aspettative di un calo del 2,6%.
Su base mensile, l’IPC è salito dello 0,2%, in linea con le aspettative, dopo essere salito dello 0,5% ad ottobre.
L’IPC core che esclude i costi di alimentari, energia, alcol e tabacco è rimasto ad un destagionalizzato 2,6% a novembre, invariato rispetto ad ottobre, confondendo le aspettative verso un aumento al 2,7%.
La sterlina è pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in calo dello 0,02%, a 0,8122.
Sempre oggi, l’ONS ha dichiarato che l’inflazione dei prezzi al consumo è salita dello 0,1% a novembre, contro le aspettative di un calo dello 0,1%.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,6225, il massimo dal 28 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,6222, in salita dello 0,12%.
Supporto a 1,6156, minimo di lunedì e resistenza a 1,6271, il massimo dal 28 settembre.
Il sentimento dei mercati è rimasto supportato dalle speranze che i politici raggiungeranno un accordo in tempo per evitare l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio; gli investitori temano che il precipizio fiscale possano far deragliare la ripresa USA e minare alla crescita globale.
Nel Regno Unito l’ONS, l’ufficio di statistica britannico, ha dichiarato che l’IPC annuo è rimasto stabile al 2,7% a novembre, dopo un aumento inaspettato ad ottobre, contro le aspettative di un calo del 2,6%.
Su base mensile, l’IPC è salito dello 0,2%, in linea con le aspettative, dopo essere salito dello 0,5% ad ottobre.
L’IPC core che esclude i costi di alimentari, energia, alcol e tabacco è rimasto ad un destagionalizzato 2,6% a novembre, invariato rispetto ad ottobre, confondendo le aspettative verso un aumento al 2,7%.
La sterlina è pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in calo dello 0,02%, a 0,8122.
Sempre oggi, l’ONS ha dichiarato che l’inflazione dei prezzi al consumo è salita dello 0,1% a novembre, contro le aspettative di un calo dello 0,1%.