Investing.com – La sterlina è ancora in contro il dollaro questo mercoledì, scendendo al minimo di tre settimane in seguito al rilascio di dati USA migliori del previsto, mentre i dati del Regno Unito continuano a pesare sulla sterlina.
Nelle prime fasi degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,6070 , il minimo dal 12 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,6078, in calo dello 0,34%.
Supporto a 1,5992, minimo dell’11 settembre e resistenza a 1,6141, massimo della seduta.
I dati hanno mostrato che l’attività del settore dei servizi negli USA è saliti al ritmo più veloce del previsto a settembre, in salita per il 33esimo mese consecutivo.
L’ISM ha dichiarato che il suo indice non manifatturiero è salito a 55,1 a settembre, da una lettura di 53,7 ad agosto.
Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 53,2 a settembre.
Sempre oggi l’azienda di gestione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione USA è privata non agricola ha segnato un aumento di 162.000 a settembre, superando le aspettative di 143.000.
Il dato del mese precedente è stato rivisto al ribasso a 189.000 dal precedente dal di 201.000.
L’indice di Markit/CIPS PMI del settore dei servizi britannico è sceso a 52,2 a settembre da 53,7 ad agosto, contro le aspettative di una lettura di 53,1.
Il report ha mostrato che il settore dei servizi nel Regno Unito è sceso per la prima volta in 10 mesi lo scorso mese.
La sterlina è in calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,26% a 0,8028.
I dati giungono dopo i dati deboli sul settore dei servizi nella zona euro ed in Cina, che ha spinto la domanda di valuta rifugio per il biglietto verde.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il settore dei servizi in Cina si è moderato a settembre, sottolineando i timori per un rallentamento della seconda economia globale.
L’indice PMI dei servizi della zona euro ha toccato 46,1 a settembre, sotto il livello del 50 che separa contrazione dall’espansione.
Nelle prime fasi degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,6070 , il minimo dal 12 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,6078, in calo dello 0,34%.
Supporto a 1,5992, minimo dell’11 settembre e resistenza a 1,6141, massimo della seduta.
I dati hanno mostrato che l’attività del settore dei servizi negli USA è saliti al ritmo più veloce del previsto a settembre, in salita per il 33esimo mese consecutivo.
L’ISM ha dichiarato che il suo indice non manifatturiero è salito a 55,1 a settembre, da una lettura di 53,7 ad agosto.
Gli analisti avevano previsto che l’indice scendesse a 53,2 a settembre.
Sempre oggi l’azienda di gestione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione USA è privata non agricola ha segnato un aumento di 162.000 a settembre, superando le aspettative di 143.000.
Il dato del mese precedente è stato rivisto al ribasso a 189.000 dal precedente dal di 201.000.
L’indice di Markit/CIPS PMI del settore dei servizi britannico è sceso a 52,2 a settembre da 53,7 ad agosto, contro le aspettative di una lettura di 53,1.
Il report ha mostrato che il settore dei servizi nel Regno Unito è sceso per la prima volta in 10 mesi lo scorso mese.
La sterlina è in calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,26% a 0,8028.
I dati giungono dopo i dati deboli sul settore dei servizi nella zona euro ed in Cina, che ha spinto la domanda di valuta rifugio per il biglietto verde.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il settore dei servizi in Cina si è moderato a settembre, sottolineando i timori per un rallentamento della seconda economia globale.
L’indice PMI dei servizi della zona euro ha toccato 46,1 a settembre, sotto il livello del 50 che separa contrazione dall’espansione.