Investing.com - La sterlina continua a scendere contro il dollaro mercoledì, dopo il rilascio dei verbali dell’ultimo vertice di politica monetari della Banca d’Inghilterra, che ha mostrato che i membri hanno proposto misure di allentamento maggiori di quelle implementate.
Nel pomeriggio europeo il cambio GBP/USD ha toccato 1,5672, il minimo dal 16 febbraio; successivamente il cambio si è attestato a 1,5673, in calo dello 0,67%.
Supporto a 1,5644, minimo del 14 febbraio e resistenza a 1,5813, massimo della sessione.
Sulla sterlina hanno pesato i verbali dell’ultimo vertice di politica monetari della Banca d’Inghilterra, che mostrano che 2 membri supportavano l’aumento di 75 miliardi di sterline, mentre il reminder del comitato di politica monetaria votava in favore di un aumento di 50 miliardi di sterline, a 325 miliardi di sterline.
La maggioranza dei membri credeva che un aumento superiore ai 50 miliardi “rischiava di mandare il messaggio che la Commissione nella situazione economica attuale era più debole di quanto in realtà fosse.”
Il report della banca centrale sull’inflazione di febbraio ha mostrato la previsione di un miglioramento della crescita ed un calo dell’inflazione vicino al 2% in 2 anni, ma ha aggiunto che i timori per la crisi della zona euro resta uno dei maggiori rischi per la crescita.
Sul mercato hanno pesato ma i dubbi sulla capacità della Grecia di rispettare gli obblighi presi per ottenere l’approvazione – da parte dei ministri delle finanze della zona – di un salvataggio di 130 miliardi di euro alla Grecia, che ha eliminato il rischio di un default a marzo.
La sterlina è scesa ad un minimo di 2 mesi contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,71%, a 0,8445.
Un report ha mostrato oggi che l’attività manifatturiera nella zona euro è rimasta in territorio negativo per il settimo mese consecutivo a febbraio.
I dati in Germania e Francia hanno mostrato un modesto aumento dell’attività, sebbene ad un ritmo minore rispetto a gennaio, ma l’attività dei paesi periferici della zona euro zone hanno mostrato un netto calo questo mese.
Altri dati ufficiali che mostrano che gli ordinativi industriali sono aumentati dell’1,85 a dicembre, contro in calo del mese precedente dell’1,1%.
Nel pomeriggio europeo il cambio GBP/USD ha toccato 1,5672, il minimo dal 16 febbraio; successivamente il cambio si è attestato a 1,5673, in calo dello 0,67%.
Supporto a 1,5644, minimo del 14 febbraio e resistenza a 1,5813, massimo della sessione.
Sulla sterlina hanno pesato i verbali dell’ultimo vertice di politica monetari della Banca d’Inghilterra, che mostrano che 2 membri supportavano l’aumento di 75 miliardi di sterline, mentre il reminder del comitato di politica monetaria votava in favore di un aumento di 50 miliardi di sterline, a 325 miliardi di sterline.
La maggioranza dei membri credeva che un aumento superiore ai 50 miliardi “rischiava di mandare il messaggio che la Commissione nella situazione economica attuale era più debole di quanto in realtà fosse.”
Il report della banca centrale sull’inflazione di febbraio ha mostrato la previsione di un miglioramento della crescita ed un calo dell’inflazione vicino al 2% in 2 anni, ma ha aggiunto che i timori per la crisi della zona euro resta uno dei maggiori rischi per la crescita.
Sul mercato hanno pesato ma i dubbi sulla capacità della Grecia di rispettare gli obblighi presi per ottenere l’approvazione – da parte dei ministri delle finanze della zona – di un salvataggio di 130 miliardi di euro alla Grecia, che ha eliminato il rischio di un default a marzo.
La sterlina è scesa ad un minimo di 2 mesi contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,71%, a 0,8445.
Un report ha mostrato oggi che l’attività manifatturiera nella zona euro è rimasta in territorio negativo per il settimo mese consecutivo a febbraio.
I dati in Germania e Francia hanno mostrato un modesto aumento dell’attività, sebbene ad un ritmo minore rispetto a gennaio, ma l’attività dei paesi periferici della zona euro zone hanno mostrato un netto calo questo mese.
Altri dati ufficiali che mostrano che gli ordinativi industriali sono aumentati dell’1,85 a dicembre, contro in calo del mese precedente dell’1,1%.