Investing.com – La sterlina è in salita contro il dollaro USA questo mercoledì, con i guadagni che restano limitati dalla mancanza di progressi, mentre i mercati finanziari di Londra restano chiusi per le festività natalizie.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,6138, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,6133 in salita dello 0,08%.
Supporto a 1,6100, minimo di martedì e resistenza a 1,6205, il massimo della seduta precedente.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi che circondano il precipizio fiscale, vale a dire l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica pari a 600 miliardi di dollari che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio.
La Casa Bianca ha fatto sapere ieri sera che il Presidente Barack Obama rientrerà anticipatamente dalle sue vacanze alle Hawaii per prendere parte ai dialoghi di giovedì a Washington per evitare la crisi in vista dell’imminente scadenza.
Entrambe le Camere del Congresso ritorneranno a lavoro giovedì.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle abitazioni ed un report sull’attività manifatturiera di Richmond.
La sterlina è in leggero calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,07%, a 0,8188, il massimo dal 1° maggio.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti traders hanno chiuso per bloccare i profitti prima di fine anno, riducendo la liquidità nel mercato ed aumentando la volatilità.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,6138, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,6133 in salita dello 0,08%.
Supporto a 1,6100, minimo di martedì e resistenza a 1,6205, il massimo della seduta precedente.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi che circondano il precipizio fiscale, vale a dire l’aumento automatico delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica pari a 600 miliardi di dollari che dovrebbero andare in vigore il 1° gennaio.
La Casa Bianca ha fatto sapere ieri sera che il Presidente Barack Obama rientrerà anticipatamente dalle sue vacanze alle Hawaii per prendere parte ai dialoghi di giovedì a Washington per evitare la crisi in vista dell’imminente scadenza.
Entrambe le Camere del Congresso ritorneranno a lavoro giovedì.
Senza un accordo, gli Stati Uniti potrebbero ricadere in recessione e trascinare con sé gran parte dell’economia mondiale.
Nel corso della giornata gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’inflazione dei prezzi delle abitazioni ed un report sull’attività manifatturiera di Richmond.
La sterlina è in leggero calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,07%, a 0,8188, il massimo dal 1° maggio.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti traders hanno chiuso per bloccare i profitti prima di fine anno, riducendo la liquidità nel mercato ed aumentando la volatilità.