Investing.com – La sterlina è rimasta giù contro il dollaro quest’oggi, a causa dei timori sulla crescita globale e sull’impennata dei rendimenti nei paesi periferici, che hanno spinto il biglietto verde come valuta rifugio.
Durante il pomeriggio europeo, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5810, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5855, in calo dello 0,22%.
Supporto a breve termine a 1,5804, minimo del 5 aprile e resistenza a 1,5930, massimo della sessione e di una settimana.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro hanno pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, il massimo da dicembre, nei timori per l’eventualità della necessità di un salvataggio da qui a breve.
Intanto il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo 2013.
I dati più deboli del previsto sull’occupazione negli Stati Uniti hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il prezzo delle abitazioni britanniche è sceso la passo più lento dal giugno 2010.
L’indice del Royal Institution of Chartered Surveyors' ha dichiarato che il prezzo destagionalizzato delle abitazioni è salito a meno 10 da meno 13 di febbraio, contro le previsioni di un modesto aumento a meno 12.
Il report fa seguito ai forti dati dei settore manifatturiero, di quello edile e del settore terziario, che avevano allentato i timori per la crescita economica.
Ma la sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,29% a 0,8271.
Sempre oggi i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale francese è salita dello 0,3% a febbraio, allentando i timori per la seconda economia della zona euro.
Durante il pomeriggio europeo, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5810, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5855, in calo dello 0,22%.
Supporto a breve termine a 1,5804, minimo del 5 aprile e resistenza a 1,5930, massimo della sessione e di una settimana.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro hanno pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, il massimo da dicembre, nei timori per l’eventualità della necessità di un salvataggio da qui a breve.
Intanto il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo 2013.
I dati più deboli del previsto sull’occupazione negli Stati Uniti hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il prezzo delle abitazioni britanniche è sceso la passo più lento dal giugno 2010.
L’indice del Royal Institution of Chartered Surveyors' ha dichiarato che il prezzo destagionalizzato delle abitazioni è salito a meno 10 da meno 13 di febbraio, contro le previsioni di un modesto aumento a meno 12.
Il report fa seguito ai forti dati dei settore manifatturiero, di quello edile e del settore terziario, che avevano allentato i timori per la crescita economica.
Ma la sterlina è scesa contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,29% a 0,8271.
Sempre oggi i dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale francese è salita dello 0,3% a febbraio, allentando i timori per la seconda economia della zona euro.