Investing.com – La sterlina ha cancellato i recenti guadagni contro il dollaro questo lunedì, con gli investitori che continuano a monitorare la situazione del precipizio fiscale USA, mentre si attende il vertice dell’eurogruppo per questo martedì.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,5923, il massimo dal 9 novembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,5889, in salita dello 0,04%.
Supporto a 1,5834, il minimo di venerdì e resistenza a 1,6018, il massimo del 9 novembre.
Gli investitori restano concentrati sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Il sentimento è stato spinto dopo che i leader del Congresso che venerdì hanno incontrato il Presidente Obama hanno affermato i dialoghi sulla crisi fiscale sono stati “costruttivi”.
Si teme che l’economia USA ricada in recessione, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza del 1° gennaio.
Gli investitori attendono il vertice dell’Eurogruppo, avente lo scopo di bloccare la prossima tranche di aiuti finanziari alla Grecia.
Ma i timori per la zona euro persistono dopo che i dati ufficiali hanno mostrato che gli ordinativi industriali sono scesi del 4% a settembre, rispetto all’aumento dello 0,6% del mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che i prestiti scoperti delle banche spagnole sono saliti ad un record del 10,7% a settembre.
Il sentimento per la sterlina è rimasto debole, dopo che la Banca d’Inghilterra ha alzato le previsioni di inflazione la scorsa settimana, aggiungendo che la crescita rimarrà in calo.
La sterlina è in calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,09%, a 0,8031.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulla vendita di case esistenti.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio GBP/USD ha toccato 1,5923, il massimo dal 9 novembre; successivamente il cambio si è attestato a 1,5889, in salita dello 0,04%.
Supporto a 1,5834, il minimo di venerdì e resistenza a 1,6018, il massimo del 9 novembre.
Gli investitori restano concentrati sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Il sentimento è stato spinto dopo che i leader del Congresso che venerdì hanno incontrato il Presidente Obama hanno affermato i dialoghi sulla crisi fiscale sono stati “costruttivi”.
Si teme che l’economia USA ricada in recessione, a meno che il Congresso in preda alle divisioni interne e la Casa Bianca non trovino un compromesso prima della scadenza del 1° gennaio.
Gli investitori attendono il vertice dell’Eurogruppo, avente lo scopo di bloccare la prossima tranche di aiuti finanziari alla Grecia.
Ma i timori per la zona euro persistono dopo che i dati ufficiali hanno mostrato che gli ordinativi industriali sono scesi del 4% a settembre, rispetto all’aumento dello 0,6% del mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che i prestiti scoperti delle banche spagnole sono saliti ad un record del 10,7% a settembre.
Il sentimento per la sterlina è rimasto debole, dopo che la Banca d’Inghilterra ha alzato le previsioni di inflazione la scorsa settimana, aggiungendo che la crescita rimarrà in calo.
La sterlina è in calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,09%, a 0,8031.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulla vendita di case esistenti.