MILANO (Reuters) - Eni (MI:ENI) è indagata come persona giuridica in una inchiesta condotta dalla procura di Milano che ipotizza il reato di corruzione internazionale nell'ambito degli accordi sottoscritti dal gruppo in Congo con il ministero degli Idrocarburi negli anni dal 2013 al 2015.
Lo conferma la stessa Eni, precisando di aver "ricevuto e preso atto dell'informazione di garanzia e fornito tutta la documentazione richiesta dalla Procura di Milano".
"Confermiamo la nostra estraneità a qualsiasi presunta condotta illecita. Ribadiamo la massima disponibilità a collaborare con la magistratura", conclude la dichiarazione del gruppo energetico.
Fonti a diretta conoscenza del dossier, aggiungono che il 6 luglio gli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano avevano notificato alla multinazionale l'informazione di garanzia in base alla legge 231 sulla responsabilità delle società per reati presupposti attribuiti a propri funzionari.
Il 14 marzo invece, gli stessi finanzieri avevano notificato a Eni una richiesta di acquisizione di atti dai quali emergeva l'apertura dell'inchiesta della procura di Milano in relazione agli accordi in Congo dal 2013 al 2015 per attività di esplorazione, sviluppo e produzione, all'ottenimento dei permessi e alle modalità con le quali erano state individuate le società partner di Eni.