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Forex - L’euro segna il giorno peggiore del 2017, dollaro in salita

Pubblicato 07.02.2017, 14:55
© Reuters.  Il dollaro segna l’impennata, l’euro registra la performance peggiore dell’anno
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Investing.com - Il dollaro è in salita contro il paniere delle altre principali valute questo martedì, mentre l’euro si avvia a chiudere con il calo giornaliero maggiore del 2017, a causa dei timori per i rischi politici.

Il cambio EUR/USD ha toccato il minimo di oltre una settimana di 1,0656, e si è attestato a 1,0672, in calo dello 0,70%.

Il sentimento sull’euro è stato colpito dai timori sulla possibilità di un risultato shock alle elezioni presidenziali francesi di questa primavera, sulla scia della Brexit e delle elezioni di Trump.

Ad alimentare ulteriormente i timori per la situazione politica della zona euro, Le prossime elezioni nei Paesi Bassi in Germania forse anche in Italia, nonché la faccenda del salvataggio greco.

L’euro sulla difensiva anche dopo le dichiarazioni del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che ieri ha smentito le voci di una possibile riduzione del programma di stimolo in atto.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,75% a 100,59.

Il dollaro è stato sostenuto inoltre dalle dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve di PhiladelphiaPatrick Harker, il quale si è detto a favore di un aumento dei tassi durante il vertice di marzo.

Il dollaro sale contro lo yen, con la coppia USD/JPY su dello 0,64% a 112,43, staccandosi dal minimo overnight di 111,58, il minimo dal 29 novembre.

Lo yen, tradizionale valuta rifugio, è salito di quasi il 4% contro dollaro al mese dell’anno, a causa delle politiche economiche poco chiare di Donald Trump.

I dati rilasciati quest’oggi hanno mostrato che il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ridotto a dicembre a 44,3 miliardi di dollari, grazie ad un aumento delle esportazioni.

I dati hanno mostrato inoltre che il deficit commerciale statunitense ha toccato un massimo di quattro anni nel 2016, a 502,3 miliardi di dollari, dai 500,4 miliardi del 2015.

I dati sembrano confermare le dichiarazioni di Trump sulla necessità di un approccio più duro nelle politiche commerciali.

La sterlina è in calo, con il cambio GBP/USD giù dello 0,85% a 1,2361, mentre continua per il secondo giorno il dibattito parlamentare sul decreto che permetterà al Primo Ministro Theresa May di attuare la Brexit.

Il dollaro australiano è in calo, con il cambio AUD/USD giù dello 0,54% a 0,7624.

La Reserve Bank of Australia ha lasciato invariati i tassi durante il primo vertice di politica del 2017, dichiarando che il ritmo lento della crescita registrato di recente è temporaneo e non ostacolerà la ripresa.

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