ROMA (Reuters) - Dopo le polemiche seguite ieri alle dichiarazioni all'ambasciatore statunitense in Italia, che ha paventato conseguenze negative per il nostro paese se al referendum vincesse il "no" alla riforma costituzionale, oggi il presidente della Repubblica ha ricordato che "la sovranità del voto resta degli elettori".
Sergio Mattarella, in visita in Bulgaria, ha risposto alle domande dei giornalisti sulla vicenda dicendo che il referendum è un "passaggio democratico da vivere serenamente" e che "l'interesse internazionale esiste", ma che al tempo stesso "la sovranità resta degli elettori", gettando un po' d'acqua sul fuoco.
Ieri, nel corso di un convegno a Roma, l'ambasciatore John Phillips ha detto che l'eventuale vittoria del no "sarebbe un passo indietro per gli investimenti stranieri in Italia" e che occorre "garantire stabilità politica. Sessantatrè governi in 63 anni non danno garanzia", provocando le ire del fronte contrario alle riforma volute dal governo, un arco che va dalla sinistra Pd alla Lega Nord, passando per Forza Italia.
Il governo ha tempo fino al 25 settembre per convocare il referendum, che si terrà probabilmente tra fine novembre e inizio dicembre. Secondo diversi sondaggi, che indicano comunque un'altissima percentuale di indecisi, il sì e il no sono più o meno alla pari.