Investing.com - Il prezzo del greggio riduce i guadagni negli scambi della mattinata statunitense di questo lunedì, dopo l’annuncio dei funzionari di Arabia Saudita e Russia che non è risultato all’altezza delle aspettative.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a novembre rimbalza di oltre il 5% al massimo giornaliero di 49,40 dollari al barile, prima di ridurre i guadagni ed attestarsi a 47,18 dollari alle 8:42 ET (12:42 GMT), in salita di 35 centesimi, o dello 0,75%.
Intanto, il greggio con consegna ad ottobre sul New York Mercantile Exchange schizza di 77 centesimi, o dell’1,74%, a 44,92 dollari al barile dopo l’impennata di oltre il 5% al massimo della seduta di 46,53 dollari.
Il greggio è schizzato tra le voci della dichiarazione congiunta da parte dei due paesi in occasione del vertice del G20 in corso oggi in Cina. Tuttavia i futures hanno ridotto i guadagni per via dei dettagli deludenti dell’accordo.
I due principali produttori mondiali di greggio hanno annunciato che costituiranno un gruppo di lavoro per monitorare il mercato del greggio e trovare delle soluzioni per promuoverne la stabilità, secondo le notizie.
Il ministro del petrolio saudita Khalid al-Falih e la sua controparte russa, Alexander Novak, si incontreranno in Algeria ad ottobre ed a Vienna a novembre per discutere delle modalità di cooperazione secondo il nuovo accordo, si legge.
I membri dell’OPEC dovrebbero discutere di un possibile tetto di produzione in occasione di un vertice informale che si terrà in Algeria dal 26 al 28 settembre.
Il prezzo del greggio ha subito un’impennata del 3% venerdì dopo che il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato in un’intervista a Bloomberg che un accordo tra i principali esportatori di greggio per congelare la produzione sarebbe la decisione giusta per supportare il mercato.
I suoi commenti hanno seguito dichiarazioni simili da parte del ministro degli esteri saudita Adel al-Jubeir, che giovedì avrebbe affermato che un accordo sulla produzione potrebbe essere raggiunto tra i produttori OPEC e non-OPEC in occasione del vertice di questo mese.
Nonostante i recenti commenti, le possibilità che il vertice di fine settembre possa portare ad un’azione concreta per la riduzione dell’eccesso globale di scorte sono minime, secondo gli esperti dei mercati. Molti analisti ritengono invece che i produttori continueranno a tenere d’occhio il mercato e probabilmente rinvieranno le trattative sul congelamento al vertice ufficiale dell’OPEC in agenda a Vienna il 30 novembre.
Il tentativo di congelamento della produzione all’inizio dell’anno è fallito quando l’Arabia Saudita si è tirata indietro dopo il rifiuto dell’Iran di prendere parte all’iniziativa, mettendo in evidenza la difficoltà di raggiungere un accordo da parte di paesi rivali dal punto di vista politico.
I volumi degli scambi resteranno limitati questo lunedì, con molti investitori statunitensi in vacanza per il Labor Day. Gli scambi dell’oro e degli altri metalli si concluderanno alle 13:00 ET, mentre i mercati azionari USA resteranno chiusi per tutto il giorno.