Investing.com - Il rublo russo è sceso ad un nuovo minimo contro il dollaro questo lunedì, in calo sotto i 59 per la prima volta; in calo anche i titoli russi, per via delle prospettive di nuove sanzioni USA sulla crisi in Ucraina.
Il cambio {2186|USD/RUB}} è salito del 3,00% a 59,97 da 58,21.
Il calo del rublo è giunto dopo che il Congresso venerdì ha approvato nuove sanzioni a Mosca ed ha autorizzato l’invio di aiuti militari in Ucraina.
Il Presidente non ha ancora firmato la legge ed ha dichiarato che sarebbe “controproducente” per Washington “superare l’Europa” nell’applicazione di sanzioni.
Il rublo è stato supportato dal rimbalzo del petrolio, dopo il crollo al minimo di cinque anni e mezzo nella seduta.
Il greggio Brent è salito di oltre l’1%, a 62,83 dollari al barile nel pomeriggio degli scambi di Mosca. Il petrolio è una delle principali esportazioni della Russia.
La Banca Centrale della Federazione Russa ha dichiarato quest’oggi di aver effettuato interventi sui mercati valutari per un valore di 478 milioni di dollari l’11 dicembre, portando il totale delle riserve spese a sostegno della moneta a quasi 6 miliardi di dollari.
La Banca Centrale della Federazione Russa ha alzato i tassi dell’1% giovedì, nel tentativo di sostenere la moneta e contrastare la spirale inflazionistica.
La banca centrale ha avvisato che l’inflazione potrebbe superare il 10% nel primo trimestre del 2015 ed ha tagliato le previsioni di crescita per il 2015 ed il 2016 a quasi zero. Ha aggiunto che continuerà a alzare i tassi di interesse per contrastare la spirale inflazionistica.
La combinazione tra il calo dei prezzi del petrolio - principale esportazione russa - e le sanzioni imposte dall’Occidente ha causato un aumento dell’inflazione ed ha quasi tagliato completamente le compagnie russe dai mercati finanziari globali.
Il rublo ha toccato un minimo record contro l’euro, con EUR/RUB su del 3,58% a 75,13.