Investing.com – La sterlina è scesa contro il dollaro quest’oggi, a causa dei timori sulla crescita globale che hanno visto gli investitori buttarsi sul biglietto verde come valuta rifugio.
Durante la mattinata europea, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5852, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5864, in calo dello 0,16%.
Supporto a 1,5804, minimo del 5 aprile e resistenza a 1,5930, massimo della sessione e di una settimana.
Intanto i dati più deboli del previsto sull’occupazione USA hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
I dati ufficiali di venerdì hanno mostrato che l’economia USA ha segnato un aumento di 120.000 posti di lavoro a marzo, il minimo da dicembre, e molto meno delle aspettative per un aumento a 203.000.
Intanto i dati ufficiali cinesi hanno mostrato un brusco calo delle importazioni cinesi nel mese di marzo, un dato che ha pesato sulle previsioni di crescita mondiale.
La Cina ha mostrato un disavanzo commerciale di 5,35 miliardi di dollari lo scorso mese, con le importazioni salite del 5,3% dopo l’aumento del 39,6% di febbraio.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro ha pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, mentre il governo ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo anno.
Ma la sterlina è rimasta pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,02% a 0,8249.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il prezzo delle abitazioni britanniche è sceso la passo più lento dal giugno 2010.
L’indice del Royal Institution of Chartered Surveyors' ha dichiarato che il prezzo destagionalizzato delle abitazioni è salito a meno 10 da meno 13 di febbraio, contro le previsioni di un modesto aumento a meno 12.
Durante la mattinata europea, il cambio GBP/USD ha toccato 1,5852, il minimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 1,5864, in calo dello 0,16%.
Supporto a 1,5804, minimo del 5 aprile e resistenza a 1,5930, massimo della sessione e di una settimana.
Intanto i dati più deboli del previsto sull’occupazione USA hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
I dati ufficiali di venerdì hanno mostrato che l’economia USA ha segnato un aumento di 120.000 posti di lavoro a marzo, il minimo da dicembre, e molto meno delle aspettative per un aumento a 203.000.
Intanto i dati ufficiali cinesi hanno mostrato un brusco calo delle importazioni cinesi nel mese di marzo, un dato che ha pesato sulle previsioni di crescita mondiale.
La Cina ha mostrato un disavanzo commerciale di 5,35 miliardi di dollari lo scorso mese, con le importazioni salite del 5,3% dopo l’aumento del 39,6% di febbraio.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro ha pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, mentre il governo ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo anno.
Ma la sterlina è rimasta pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,02% a 0,8249.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che il prezzo delle abitazioni britanniche è sceso la passo più lento dal giugno 2010.
L’indice del Royal Institution of Chartered Surveyors' ha dichiarato che il prezzo destagionalizzato delle abitazioni è salito a meno 10 da meno 13 di febbraio, contro le previsioni di un modesto aumento a meno 12.