Di Peter Nurse
Investing.com - La sterlina va sotto pressione negli scambi della mattinata europea di questo martedì, la pubblicazione del dato finale sul prodotto interno lordo ha suggerito che la contrazione del primo trimestre è stata peggiore di quanto non si pensasse.
Il PIL britannico è crollato del 2,2% nel primo trimestre del 2020 per via dell’epidemia di Covid-19, in base alla stima rivista pubblicata dall’Ufficio Nazionale di Statistica britannico questa mattina.
Il dato è stato rivisto al ribasso dalla precedente stima di -2% e rappresenta la contrazione complessiva maggiore mai registrata dall’economia britannica dal 1979.
Alle 3 ET (07:00 GMT), la coppia GBP/USD scende dello 0,2% a 1,2276, poco più del minimo di un mese di 1,2252 di ieri, con un crollo di quasi il 2% nell’ultima settimana. Il cambio EUR/GBP va giù dello 0,1% a 0,9133, dopo essere schizzato al massimo di tre mesi di 0,9175 ieri, con un balzo dell’1,6% sulla settimana.
Sulla sterlina ultimamente hanno pesato una serie di fattori, non da ultimo il danno economico causato dalle serrate dovute al coronavirus ed il modo in cui il governo ha gestito l’economia.
Si nutrono preoccupazioni circa il modo in cui il governo britannico pagherà il suo previsto piano sulle infrastrutture dopo la promessa del Primo Ministro Boris Johnson di aumentare la spesa. Johnson terrà un discorso sull’argomento in giornata.
“È arrivato il momento di un approccio rooseveltiano per il Regno Unito”, ha affermato ieri Johnson, riferendosi al “New Deal” dell’ex Presidente USA Franklin D. Roosevelt, i cui progetti di lavori pubblici con conseguente creazione di posti di lavoro avevano aiutato gli Stati Uniti a riprendersi dalla Grande Depressione.
Oltre a questo, permane molta incertezza riguardo ai rapporti commerciali tra Regno Unito ed Unione Europea, in quanto sono stati fatti pochi progressi nel concordare un patto commerciale.
“In effetti, il funzionario governativo senior (considerato favorevole ad una Brexit “soft”) sarà ora sostituito da David Frost, più interventista, il capo negoziatore per la Brexit del Regno Unito”, sottolineano gli analisti di Danske Bank, in una nota.
Intanto, l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,1% a 97,645. La coppia EUR/USD va giù dello 0,3% a 1,1212, mentre il cambio USD/JPY sale dello 0,1% a 107,64.
Il biglietto verde viene richiesto come valuta rifugio con la pandemia di Covid-19 che non mostra segni di cedimento, mentre “il peggio deve ancora arrivare” per via della mancanza di solidarietà globale, secondo le parole di ieri a Ginevra di Tedros Adhanom Ghebreyesus, a capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Inoltre, il Presidente della Federal Reserve USA Jerome Powell ieri sera ha affermato che le prospettive per la principale economia mondiale sono “straordinariamente incerte” e dipenderanno sia dal contenimento del coronavirus che dagli sforzi del governo per supportare la ripresa.