Investing.com - Il dollaro statunitense sale contro il cugino canadese questo lunedì, il calo del prezzo del greggio pesa sulla domanda del loonie, sebbene i dati USA deludenti rilasciati venerdì limitino i guadagni del biglietto verde.
Il cambio USD/CAD ha segnato 1,3116 negli scambi del pomeriggio europeo, il massimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,3103, in salita dello 0,18%.
Supporto a 1,2964, il minimo del 21 ottobre e resistenza a 1,3193, il massimo di venerdì.
Il dollaro canadese, legato alle materie prime, resta sotto pressione per via del crollo dell’1,76% dei futures del greggio con consegna a dicembre, che si attestano a 45,75 dollari all’apertura degli scambi statunitensi.
Tuttavia, i guadagni del biglietto verde restano limitati dalle dichiarazioni di venerdì dell’Università del Michigan secondo cui l’indice del sentimento dei consumatori è sceso a 90,0 questo mese da 92,1 di settembre, contro le aspettative di un aumento a 92,5.
Inoltre, il Bureau of Economic Analysis ha dichiarato che le spese pro-capite sono aumentate dello 0,1% il mese scorso, deludendo le aspettative di un aumento dello 0,2% dopo l’incremento dello 0,4% di agosto.
I dati hanno scatenato i timori per la forza dell’economia, soprattutto dopo i dati di giovedì scorso del Dipartimento per il Commercio secondo cui il prodotto interno lordo statunitense è cresciuto al tasso annuo dell’1,5% nel trimestre terminato a settembre, deludendo le aspettative di una crescita dell’1,6%.
Il loonie scende contro l’euro, con la coppia EUR/CAD in salita dello 0,41% a 1,4455.
Secondo i dati rilasciati stamane, la crescita del settore manifatturiero della zona euro è aumentata ad ottobre. La lettura finale dell’indice dei direttori acquisti della zona euro per il settore manifatturiero è salita a 52,3 da 52,0 di settembre.
Il settore industriale francese ha registrato una lieve crescita e l’indice PMI per il settore manifatturiero è risultato pari a 50,6; tuttavia, la crescita del settore industriale tedesco è scesa al minimo di tre mesi, con l’indice PMI giù a 52,1 da 52,3 di settembre.