Investing.com – Il dollaro è in modesta ripresa contro la controparte canadese oggi, per via dei timori ed i dopo i dati deludenti di venerdì sull’occupazione USA.
Nelle prime fasi degli scambi USA il cambio USD/CAD ha toccato 0,9999, il massimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 0,9989, in salita dello 0,12%.
Supporto a 0,9943, minimo di lunedì e resistenza a breve temine a 1,0018, massimo del 29 marzo.
I dati ufficiali di venerdì hanno mostrato che l’economia USA ha segnato un aumento di 120.000 posti di lavoro a marzo, il minimo da dicembre, e molto meno delle aspettative per un aumento a 203.000.
I dati più deboli del previsto hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
Intanto i dati ufficiali cinesi hanno mostrato un brusco calo delle importazioni cinesi nel mese di marzo, un dato che ha pesato sulle previsioni di crescita mondiale.
La Cina ha mostrato un disavanzo commerciale di 5,35 miliardi di dollari lo scorso mese, con le importazioni salite del 5,3% dopo l’aumento del 39,6% di febbraio.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro ha pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, mentre il governo ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo anno.
Il dollaro canadese è andato sotto pressione, per via del calo dei prezzi dei futures del petrolio in consegna a maggio scesi oggi dello 0,14% a 102,61 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange.
Le materie prime, tra cui il petrolio rappresentano la metà degli introiti provenienti dalle esportazioni.
Il dollaro canadese, cosiddetto “loonie” si è mosso poco rispetto all’euro, con EUR/CAD in salita dello 0,05% a 1,3078.
Né il Canada né gli USA rilasceranno oggi dei dati importanti, ma gli operatori attendono il discorso del presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, che potrebbe dare qualche indicazione sul futuro della politica monetaria statunitense.
Nelle prime fasi degli scambi USA il cambio USD/CAD ha toccato 0,9999, il massimo della sessione; successivamente il cambio si è attestato a 0,9989, in salita dello 0,12%.
Supporto a 0,9943, minimo di lunedì e resistenza a breve temine a 1,0018, massimo del 29 marzo.
I dati ufficiali di venerdì hanno mostrato che l’economia USA ha segnato un aumento di 120.000 posti di lavoro a marzo, il minimo da dicembre, e molto meno delle aspettative per un aumento a 203.000.
I dati più deboli del previsto hanno acceso i dubbi sulla ripresa USA, riavviando le aspettative che Fed possa lanciare un nuovo round di allentamento quantitativo, che indebolirebbe il dollaro.
Intanto i dati ufficiali cinesi hanno mostrato un brusco calo delle importazioni cinesi nel mese di marzo, un dato che ha pesato sulle previsioni di crescita mondiale.
La Cina ha mostrato un disavanzo commerciale di 5,35 miliardi di dollari lo scorso mese, con le importazioni salite del 5,3% dopo l’aumento del 39,6% di febbraio.
I timori sulla crisi del debito nella zona euro ha pesato sulla propensione al rischio. Stamane il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è schizzato al 5,8%, mentre il governo ha reiterato la fermezza nel voler ridurre il deficit del 3% del PIL del prossimo anno.
Il dollaro canadese è andato sotto pressione, per via del calo dei prezzi dei futures del petrolio in consegna a maggio scesi oggi dello 0,14% a 102,61 dollari al barile sul New York Mercantile Exchange.
Le materie prime, tra cui il petrolio rappresentano la metà degli introiti provenienti dalle esportazioni.
Il dollaro canadese, cosiddetto “loonie” si è mosso poco rispetto all’euro, con EUR/CAD in salita dello 0,05% a 1,3078.
Né il Canada né gli USA rilasceranno oggi dei dati importanti, ma gli operatori attendono il discorso del presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, che potrebbe dare qualche indicazione sul futuro della politica monetaria statunitense.