Investing.com – Il dollaro ha cancellato i recenti guadagni nei confronti del franco svizzero stamane, tra le speranze per un imminente accordo in Grecia e i dati economici della zona euro migliori del previsto.
Nella mattinata europea USD/CHF è sceso da 0,9250 il massimo dal 25 gennaio, a 0,9174, in calo dello 0,29%.
Supporto a 0,9117 , minimo di lunedì e di quasi 2 mesi e mezzo e resistenza a 0,9248, massimo della sessione.
Il sentimento dei mercati è stato spinto dai dati che mostrano che l’indice PMI dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero nella zona euro è salito a 48,8 a dicembre dalla stima di 46,9, ma i dati mostrano che solo la Germania è oltre il 50, la soglia che indica la crescita.
Stamane il giornale greco Kathimerini ha riportato che i vertici del FMI ad Atene hanno dichiarato che è solo questione di giorni prima che l’accordo venga trovato.
Nella settimana fonti ufficiali greche avevano affermato che i negoziati erano vicini ad un accordo, ma continuano le preoccupazioni sull’efficacia dell’accordo nel ridurre effettivamente il debito del paese.
Nel frattempo, i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio in Svizzera sono salite più del previsto a dicembre, mentre l’attività manifatturiera si è contratta inaspettatamente a gennaio.
L'Ufficio federale di statistica svizzero ha dichiarato che le vendite al dettaglio in Svizzera sono aumentate del tasso annuo dello 0,3% a dicembre, contro le aspettative di un aumento dell’1,6%.
L’indice PMI dei direttori d’acquisto SVME è sceso a 47,3 punti dal rivisto 49,1 a dicembre, contro le aspettative di un aumento a 51,2.
I dati deboli sottolineano i timori pe un calo della crescita economica nei prossimi mesi.
Lo Swissie è arrivato quasi al tasso minimo nei confronti dell'euro di 1,20, con EUR/CHF in salita dello 0,03%, a 1,2042, scatenando la speculazione su un imminente intervento della BNS.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’occupazione non agricola e l’Institute for Supply Management rilascerà un report sull’attività manifatturiera.
Nella mattinata europea USD/CHF è sceso da 0,9250 il massimo dal 25 gennaio, a 0,9174, in calo dello 0,29%.
Supporto a 0,9117 , minimo di lunedì e di quasi 2 mesi e mezzo e resistenza a 0,9248, massimo della sessione.
Il sentimento dei mercati è stato spinto dai dati che mostrano che l’indice PMI dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero nella zona euro è salito a 48,8 a dicembre dalla stima di 46,9, ma i dati mostrano che solo la Germania è oltre il 50, la soglia che indica la crescita.
Stamane il giornale greco Kathimerini ha riportato che i vertici del FMI ad Atene hanno dichiarato che è solo questione di giorni prima che l’accordo venga trovato.
Nella settimana fonti ufficiali greche avevano affermato che i negoziati erano vicini ad un accordo, ma continuano le preoccupazioni sull’efficacia dell’accordo nel ridurre effettivamente il debito del paese.
Nel frattempo, i dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio in Svizzera sono salite più del previsto a dicembre, mentre l’attività manifatturiera si è contratta inaspettatamente a gennaio.
L'Ufficio federale di statistica svizzero ha dichiarato che le vendite al dettaglio in Svizzera sono aumentate del tasso annuo dello 0,3% a dicembre, contro le aspettative di un aumento dell’1,6%.
L’indice PMI dei direttori d’acquisto SVME è sceso a 47,3 punti dal rivisto 49,1 a dicembre, contro le aspettative di un aumento a 51,2.
I dati deboli sottolineano i timori pe un calo della crescita economica nei prossimi mesi.
Lo Swissie è arrivato quasi al tasso minimo nei confronti dell'euro di 1,20, con EUR/CHF in salita dello 0,03%, a 1,2042, scatenando la speculazione su un imminente intervento della BNS.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sull’occupazione non agricola e l’Institute for Supply Management rilascerà un report sull’attività manifatturiera.