Investing.com – Il dollaro è sceso contro il franco svizzero questo giovedì, con la Federal Reserve che da intravedere uno stimolo maggiore nel 2013, nonostante i timori per la zona euro continuano a supportare la richiesta di biglietto verde come valuta rifugio.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio USD/CHF ha toccato 0,9428, il minimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 0,9437, in calo dello 0,16%.
Supporto a 0,9381, minimo del 7 novembre e resistenza a 0,9475, massimo di mercoledì.
Il dollaro è andato sotto pressione, in seguito all’ultimo vertice di politica della Federal Reserve, dal quale si evince che la banca centrale potrebbe espandere gli acquisti di bond il prossimo anno, in seguito alla scadenza di un programma per estendere la scadenza degli asset conosciuto come “Operazione Twist”.
Le discussioni indicano che molti membri credono sia necessario un ulteriore stimolo per ridurre il tasso di disoccupazione bloccato vicino all’8%.
Nella zona euro i dati ufficiali hanno mostrato che il PIL tedesco è sceso allo 0,2% nel terzo trimestre, in linea con le aspettative, in seguito ad un aumento dello 0,3% nello scorso trimestre.
Gli investitori restano concentrati sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Si teme che l’economia statunitense possa ricadere in recessione se il Congresso e la Casa Bianca non lavoreranno insieme per trovare un compromesso prima dell’1 gennaio.
Lo Swissie è in stabile contro l’euro, con EUR/CHF in salita dello 0,05% a 1,2043.
Gli USA rilasceranno i report sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sull’IPC, sulle scorte di greggio. Il paese rilascerà inoltre i dati sull’attività manifatturiera di New York e Philadelphia.
È atteso infine un discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, che fornirà delle indicazioni sulla possibile direzione della politica monetaria.
Nella mattinata degli scambi europei il cambio USD/CHF ha toccato 0,9428, il minimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 0,9437, in calo dello 0,16%.
Supporto a 0,9381, minimo del 7 novembre e resistenza a 0,9475, massimo di mercoledì.
Il dollaro è andato sotto pressione, in seguito all’ultimo vertice di politica della Federal Reserve, dal quale si evince che la banca centrale potrebbe espandere gli acquisti di bond il prossimo anno, in seguito alla scadenza di un programma per estendere la scadenza degli asset conosciuto come “Operazione Twist”.
Le discussioni indicano che molti membri credono sia necessario un ulteriore stimolo per ridurre il tasso di disoccupazione bloccato vicino all’8%.
Nella zona euro i dati ufficiali hanno mostrato che il PIL tedesco è sceso allo 0,2% nel terzo trimestre, in linea con le aspettative, in seguito ad un aumento dello 0,3% nello scorso trimestre.
Gli investitori restano concentrati sul “precipizio fiscale” statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio.
Si teme che l’economia statunitense possa ricadere in recessione se il Congresso e la Casa Bianca non lavoreranno insieme per trovare un compromesso prima dell’1 gennaio.
Lo Swissie è in stabile contro l’euro, con EUR/CHF in salita dello 0,05% a 1,2043.
Gli USA rilasceranno i report sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sull’IPC, sulle scorte di greggio. Il paese rilascerà inoltre i dati sull’attività manifatturiera di New York e Philadelphia.
È atteso infine un discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, che fornirà delle indicazioni sulla possibile direzione della politica monetaria.