Investing.com – Il dollaro è salito al massimo di 3 settimane venerdì contro il franco svizzero questo venerdì, spinto dai timori per un rallentamento dell'economia nella zona euro, mentre i timori per la politica fiscale USA hanno spinto la richiesta del biglietto verde.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9497 venerdì, il massimo dal 7 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 0,9485, in salita dello 0,75% sulla settimana.
Supporto a 0,9427 minimo di venerdì e resistenza a 0,9479, massimo del 7 settembre.
I timori per le previsioni economiche nella zona euro sono saliti in seguito alle dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco, il quale ha affermato che l'economia del blocco della moneta unica di indebolirà nel corso di questo ultimo trimestre e nel primo trimestre 2013.
Gli investitori attendono la votazione in Grecia sul bilancio 2013 di questa domenica, pochi giorni dopo l'approvazione del parlamento di un pacchetto di austerità necessario per ricevere l'ultima tranche di salvataggio.
Senza la prossima tranche, la Grecia rischia il default il 16 novembre, quando Atene dovrà ripagare 5 miliardi di debiti.
Il biglietto verde ha trovato inoltre il supporto dal timore per il "precipizio fiscale" statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che entrerà in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe minacciare la crescita USA e quella globale.
Negli USA i dati di venerdì hanno mostrato che la fiducia dei consumatori è migliorata più del previsto a novembre.
L'indice del sentimento dei consumatori dell'Università del Michigan è salito a 84,9, il quarto aumento mensile consecutivo al massimo livello dal 2007, contro l'82,6 di ottobre, contro le aspettative di una lettura a 83,0.
Mercoledì la Banca Nazionale Svizzera ha dichiarato che le riserve di valute estere sono scese a 424,4 miliardi lo scorso mese, da un record si 429,5 miliardi a settembre, indicando così che la banca centrale ha ridotto le operazioni di mercato in valuta estera, per mantenere il tasso minimo di cambio a 1,20 franchi per euro.
I dati ufficiali hanno mostrato che l'IPC è salito allo o,1% a ottobre, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
Su base annua l'IPC svizzero è sceso ad un tasso annuo dello 0,2% lo scorso mese, in linea con le aspettative, dopo essere sceso ad un tasso dello 0,4% a settembre.
I dati di giovedì hanno mostrato che il tasso di disoccupazione in Svizzera è salito al 3% ad ottobre, dal 2,9% del mese precedente, in linea con le aspettative.
Si è trattato del primo aumento del tasso in sei mesi, e rappresenta una reazione al rallentamento in atto in Europa.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati preliminari sulla crescita trimestrale del PIL nella zona euro, nei timori che il calo economico nella regione si stia aggravando. I mercati seguiranno inoltre gli sviluppi in Grecia e Spagna.
Inoltre la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo vertice di politica monetaria.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 12 novembre
Negli Stati Uniti i mercati resteranno chiusi per festa nazionale.
Martedì 13 novembre
La Svizzera pubblicherà i dati sull'IPC, un indicatore chiave dell'inflazione al consumo.
Negli Stati Uniti saranno rilascaiti i dati sul bilancio federale.
Mercoledì 14 novembre
Il centro ZEW produrrà i dati sulle aspettative economiche in Svizzera.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali del governo sulle vendite al dettaglio, l'indicatore chiave della spesa dei consumatori, che rappresenta la maggior parte dell'attività economica generale.
Il paese rilascerà inoltre i dati sull'IPC e sulle scorte aziendali, mentre la Fed pubblicherà i verbali dell'ultimo vertice di politica monetaria.
Giovedì 15 novembre
Gli Stati Uniti rilasceranno una serie di dati tra cui, i dati del governo sulle richieste di sussidio di disoccupazione iniziali, i dati sulle scorte di petrolio greggio, oltre ai dati sull'attività manifatturiera di New York e Philadelphia.
Intanto sarà atteso il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, per avere indicazioni sulla possibile direzione della politica monetaria.
Venerdì 16 novembre
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati relativi al tasso di utilizzo della capacità di produzione industriale, nonché un report sul bilancio degli acquisti di obbligazioni nazionali ed estere.
Il cambio USD/CHF ha toccato 0,9497 venerdì, il massimo dal 7 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 0,9485, in salita dello 0,75% sulla settimana.
Supporto a 0,9427 minimo di venerdì e resistenza a 0,9479, massimo del 7 settembre.
I timori per le previsioni economiche nella zona euro sono saliti in seguito alle dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco, il quale ha affermato che l'economia del blocco della moneta unica di indebolirà nel corso di questo ultimo trimestre e nel primo trimestre 2013.
Gli investitori attendono la votazione in Grecia sul bilancio 2013 di questa domenica, pochi giorni dopo l'approvazione del parlamento di un pacchetto di austerità necessario per ricevere l'ultima tranche di salvataggio.
Senza la prossima tranche, la Grecia rischia il default il 16 novembre, quando Atene dovrà ripagare 5 miliardi di debiti.
Il biglietto verde ha trovato inoltre il supporto dal timore per il "precipizio fiscale" statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che entrerà in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe minacciare la crescita USA e quella globale.
Negli USA i dati di venerdì hanno mostrato che la fiducia dei consumatori è migliorata più del previsto a novembre.
L'indice del sentimento dei consumatori dell'Università del Michigan è salito a 84,9, il quarto aumento mensile consecutivo al massimo livello dal 2007, contro l'82,6 di ottobre, contro le aspettative di una lettura a 83,0.
Mercoledì la Banca Nazionale Svizzera ha dichiarato che le riserve di valute estere sono scese a 424,4 miliardi lo scorso mese, da un record si 429,5 miliardi a settembre, indicando così che la banca centrale ha ridotto le operazioni di mercato in valuta estera, per mantenere il tasso minimo di cambio a 1,20 franchi per euro.
I dati ufficiali hanno mostrato che l'IPC è salito allo o,1% a ottobre, contro le aspettative di un aumento dello 0,3%.
Su base annua l'IPC svizzero è sceso ad un tasso annuo dello 0,2% lo scorso mese, in linea con le aspettative, dopo essere sceso ad un tasso dello 0,4% a settembre.
I dati di giovedì hanno mostrato che il tasso di disoccupazione in Svizzera è salito al 3% ad ottobre, dal 2,9% del mese precedente, in linea con le aspettative.
Si è trattato del primo aumento del tasso in sei mesi, e rappresenta una reazione al rallentamento in atto in Europa.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati preliminari sulla crescita trimestrale del PIL nella zona euro, nei timori che il calo economico nella regione si stia aggravando. I mercati seguiranno inoltre gli sviluppi in Grecia e Spagna.
Inoltre la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo vertice di politica monetaria.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 12 novembre
Negli Stati Uniti i mercati resteranno chiusi per festa nazionale.
Martedì 13 novembre
La Svizzera pubblicherà i dati sull'IPC, un indicatore chiave dell'inflazione al consumo.
Negli Stati Uniti saranno rilascaiti i dati sul bilancio federale.
Mercoledì 14 novembre
Il centro ZEW produrrà i dati sulle aspettative economiche in Svizzera.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali del governo sulle vendite al dettaglio, l'indicatore chiave della spesa dei consumatori, che rappresenta la maggior parte dell'attività economica generale.
Il paese rilascerà inoltre i dati sull'IPC e sulle scorte aziendali, mentre la Fed pubblicherà i verbali dell'ultimo vertice di politica monetaria.
Giovedì 15 novembre
Gli Stati Uniti rilasceranno una serie di dati tra cui, i dati del governo sulle richieste di sussidio di disoccupazione iniziali, i dati sulle scorte di petrolio greggio, oltre ai dati sull'attività manifatturiera di New York e Philadelphia.
Intanto sarà atteso il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, per avere indicazioni sulla possibile direzione della politica monetaria.
Venerdì 16 novembre
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati relativi al tasso di utilizzo della capacità di produzione industriale, nonché un report sul bilancio degli acquisti di obbligazioni nazionali ed estere.