Investing.com – Il dollaro è sceso oggi contro lo yen, al minimo di 2 mesi, tra le rinnovate aspettative per ulteriori misure di allentamento da parte della Federal Reserve che hanno pesato sul biglietto verde, mentre gli step della scorsa settimana della Banca del Giappone hanno supportato lo yen.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 80,08, il minimo dal 28 febbraio; successivamente il cambio si è attestato a 80,12 in calo dello 0,19%.
Supporto a 79,66, il minimo del 22 febbraio e resistenza a 80,46, massimo del 6 ottobre.
Il dollaro si è indebolito dopo il rilascio dei dati sul PIL USA, che hanno mostrato una crescita del 2,2% nel primo trimestre, deludendo le aspettative di una crescita del 2,5% e contro l’aumento del 3% del trimestre precedente.
I dati deludenti hanno alimentato aspettative che la Fed introdurrà ulteriori misure di allentamento monetario per rilanciare la crescita della più grande economia mondiale. All’inizio della settimana, il presidente della Fed Ben Bernanke ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori misure per sostenere la crescita economica dopo la riunione di politica monetaria della banca centrale, dicendo che la banca era “pronta a fare di più”, se necessario.
Intanto lo yen ha trovato sostegno anche dalle nuove misure di allentamento annunciate da parte della Banca del Giappone, in linea con le aspettative del mercato.
In seguito alla riunione di politica monetaria di giovedì, la BoJ ha dichiarato che aumenterà il suo piano di acquisti di 5 mila miliardi di yen, mentre un programma per fornire prestiti alle banche è stato ridotto di mila miliardi di yen.
Gli economisti avevano atteso un aumento di ben 10 mila miliardi di yen per il programma di stimolo della nazione.
La BoJ ha tenuto i tassi invariati, in una decisione ampiamente prevista.
Lo yen è stabile contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,25%, a 106,13.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati del governo sull’IPC delle spese personali core, seguito da un report sull’attività di Chicago.
I mercati in Giappone sono rimasti chiusi per una festività nazionale.
Nelle prime fasi degli scambi europei, il cambio USD/JPY ha toccato 80,08, il minimo dal 28 febbraio; successivamente il cambio si è attestato a 80,12 in calo dello 0,19%.
Supporto a 79,66, il minimo del 22 febbraio e resistenza a 80,46, massimo del 6 ottobre.
Il dollaro si è indebolito dopo il rilascio dei dati sul PIL USA, che hanno mostrato una crescita del 2,2% nel primo trimestre, deludendo le aspettative di una crescita del 2,5% e contro l’aumento del 3% del trimestre precedente.
I dati deludenti hanno alimentato aspettative che la Fed introdurrà ulteriori misure di allentamento monetario per rilanciare la crescita della più grande economia mondiale. All’inizio della settimana, il presidente della Fed Ben Bernanke ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori misure per sostenere la crescita economica dopo la riunione di politica monetaria della banca centrale, dicendo che la banca era “pronta a fare di più”, se necessario.
Intanto lo yen ha trovato sostegno anche dalle nuove misure di allentamento annunciate da parte della Banca del Giappone, in linea con le aspettative del mercato.
In seguito alla riunione di politica monetaria di giovedì, la BoJ ha dichiarato che aumenterà il suo piano di acquisti di 5 mila miliardi di yen, mentre un programma per fornire prestiti alle banche è stato ridotto di mila miliardi di yen.
Gli economisti avevano atteso un aumento di ben 10 mila miliardi di yen per il programma di stimolo della nazione.
La BoJ ha tenuto i tassi invariati, in una decisione ampiamente prevista.
Lo yen è stabile contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,25%, a 106,13.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati del governo sull’IPC delle spese personali core, seguito da un report sull’attività di Chicago.
I mercati in Giappone sono rimasti chiusi per una festività nazionale.