Investing.com – Il dollaro USA è in salita contro lo yen negli scambi contenuti di questo lunedì, con i timori sui negoziati USA che hanno spinto la domanda di valuta rifugio, mentre le aspettative di un maggiore stimolo monetario dalla Banca del Giappone continuano a pesare sullo yen.
Nei primi scambi europei il cambio USD/JPY ha toccato 86,17, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 86,11 in salita dello 0,26%.
Supporto 85,59, minimo del 27 dicembre e resistenza a 86,55, massimo del 28 dicembre.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul precipizio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che Democratici e
Repubblicani riescano a trovare un accordo sulla riduzione del deficit.
Il Presidente Barack Obama ha incontrato i leader del congresso alla Casa Bianca venerdì pomeriggio, ma entrambi gli schieramenti non sono giunti a un accordo in vista dell'imminente scadenza di fine anno.
Il leader della maggioranza Harry Reid ha affermato che il Senato continuerà oggi i dialoghi, ma che esistono profonde differenze tra le due parti.
Lo yen è andato sotto pressione nelle ultime settimane, nelle aspettative che il neo eletto Primo Ministro Shinzo Abe spingerà per ulteriori misure di allentamento dalla Banca del Giappone.
Abe aveva recentemente richiesto un allentamento illimitato da parte della BoJ, per indebolire la valuta locale e spingere la crescita nell’economia colpita dalla recessione.
Lo yen è stabile contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,03% to hit 113,52.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti investitori hanno chiuso le posizioni in profitto prima della fine dell'anno, riducendo la liquidità dei mercati e aumentando la volatilità.
Nei primi scambi europei il cambio USD/JPY ha toccato 86,17, il massimo giornaliero; successivamente il cambio si è attestato a 86,11 in salita dello 0,26%.
Supporto 85,59, minimo del 27 dicembre e resistenza a 86,55, massimo del 28 dicembre.
Intanto gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi sul precipizio fiscale statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa pari a circa 600 miliardi, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio, a meno che Democratici e
Repubblicani riescano a trovare un accordo sulla riduzione del deficit.
Il Presidente Barack Obama ha incontrato i leader del congresso alla Casa Bianca venerdì pomeriggio, ma entrambi gli schieramenti non sono giunti a un accordo in vista dell'imminente scadenza di fine anno.
Il leader della maggioranza Harry Reid ha affermato che il Senato continuerà oggi i dialoghi, ma che esistono profonde differenze tra le due parti.
Lo yen è andato sotto pressione nelle ultime settimane, nelle aspettative che il neo eletto Primo Ministro Shinzo Abe spingerà per ulteriori misure di allentamento dalla Banca del Giappone.
Abe aveva recentemente richiesto un allentamento illimitato da parte della BoJ, per indebolire la valuta locale e spingere la crescita nell’economia colpita dalla recessione.
Lo yen è stabile contro l’euro, con EUR/JPY in calo dello 0,03% to hit 113,52.
I volumi si prevedono ridotti poiché molti investitori hanno chiuso le posizioni in profitto prima della fine dell'anno, riducendo la liquidità dei mercati e aumentando la volatilità.