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Forex - USD/JPY previsione settimanale: 12 - 16 novembre

Pubblicato 11.11.2012, 12:19
USD/JPY
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Investing.com – Il dollaro statunitense ha terminato la settimana scorsa in calo contro lo yen valuta rifugio, a causa dei timori per un rallentamento dell'economia nella zona euro e le preoccupazioni la politica fiscale USA che hanno supportato la richiesta di yen.

Il cambio USD/JPY ha toccato 79,06 venerdì, il minimo dal 18 ottobre; successivamente il cambio si è attestato a 79,46, in calo dell'1,19% sulla settimana.

Supporto a 78,90 minimo del 18 ottobre e resistenza a 80,00 massimo di giovedì.

I timori per le previsioni economiche nella zona euro sono saliti in seguito alle dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco, il quale ha affermato che l'economia del blocco della moneta unica di indebolirà nel corso di questo ultimo trimestre e nel primo trimestre 2013.

Gli investitori attendono la votazione in Grecia sul bilancio 2013 di questa domenica, pochi giorni dopo l'approvazione del parlamento di un pacchetto di austerità necessario per ricevere l'ultima tranche di salvataggio.

Senza la prossima tranche, la Grecia rischia il default il 16 novembre, quando Atene dovrà ripagare 5 miliardi di debiti.

Il biglietto verde ha trovato inoltre il supporto dal timore per il "precipizio fiscale" statunitense, rappresentato da un aumento delle tasse e tagli alla spesa, che entrerà in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe minacciare la crescita USA e quella globale. 

Il dollaro Usa si è staccato dai recenti minimi contro lo yen in seguito al rilascio dei dati USA di venerdì che hanno mostrato che la fiducia dei consumatori è migliorata più del previsto a novembre.

L'indice del sentimento dei consumatori dell'Università del Michigan è salito a 84,9, il quarto aumento mensile consecutivo al massimo livello dal 2007, contro l'82,6 di ottobre, contro le aspettative di una lettura a 83,0.

Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati preliminari sulla crescita trimestrale del PIL nella zona euro, nei timori che il calo economico nella regione si stia aggravando. I mercati seguiranno inoltre gli sviluppi in Grecia e Spagna.

Intanto il Giappone produrrà i dati sulla crescita del terzo trimestre, nei timori per l'impatto di uno yen più forte sull'economia del paese basata sull'export.

Inoltre la Federal Reserve pubblicherà i verbali del suo ultimo vertice di politica monetaria.

Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. 

Lunedì 12 novembre 

Il Giappoen rilascerà i dati preliminari relativi al PIL del terzo trimestre, la principale misura dell'attività economica. Il paese rilascerà inoltre i dati sull'attività terziaria. Nel corso della giornata il Governatore della Banca del Giappone Masaaki Shirakawa terrà un discorso; le sue dichiarazioni saranno seguite per avere delel indicazioni sul future della politica monetaria.

Negli Stati Uniti i mercati resteranno chiusi per feste nazionali.

Martedì 13 novembre 

Negli Stati Uniti saranno rilascaiti i dati sul bilancio federale.

Mercoledì 14 novembre 

Gli Stati Uniti rilasceranno i dati ufficiali del governo sulle vendite al dettaglio, l'indicatore chiave della spesa dei consumatori, che rappresenta la maggior parte dell'attività economica generale.

Il paese rilascerà inoltre i dati sull'IPC e sulle scorte aziendali, mentre la Fed pubblicherà i verbali dell'ultimo vertice di politica monetaria.

Giovedì 15 novembre 

Gli Stati Uniti rilasceranno una serie di dati tra cui, i dati del governo sulle richieste di sussidio di disoccupazione iniziali, i dati sulle scorte di petrolio greggio, oltre ai dati sull'attività manifatturiera di New York e Philadelphia.

Intanto sarà atteso il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, per avere indicazioni sulla possibile direzione della politica monetaria.  

Venerdì 16 novembre 

Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati relativi al tasso di utilizzo della capacità di produzione industriale, nonché un report sul bilancio degli acquisti di obbligazioni nazionali ed estere.

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