Investing.com – il dollaro è sceso venerdì al minimo di 3 mesi contro lo yen, la richiesta di valuta rifugio è stata supportata dai timori per la crisi del debito della zona euro, mentre hanno pesato i dati deludenti USA.
Il cambio USD/JPY ha toccato 79,12 venerdì, il minimo dal 17 febbraio, successivamente il cambio si è attestato a 78,99, in calo dell’1,22% sulla settimana alla chiusura dei mercati.
Supporto a 78,17, minimo del 15 febbraio e resistenza a 79,45, massimo di venerdì.
La richiesta di yen è stato supportata dai timori per l’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro: timori che hanno dominato il sentimento dei mercati, in seguito al fallimento degli incontri mirati a creare un governo di coalizione, rendendo necessaria una nuova tornata alle urne.
Venerdì un sondaggio ha mostrato che in Grecia il partito pro-salvataggio - Nuova Democrazia – ha il maggior numero di consensi in vista delle elezioni del 17 giugno.
Intanto, le scorsa settimana i timori per il settore bancario iberico e la prospettiva della necessità di nuovi aiuti agli istituti di credito hanno visto salire il rendimento medio oltre il 6%. Giovedì l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il credito di 16 banche spagnole.
Negli USA i verbali dell’ ultimo incontro di politica monetaria della Federal Reserve hanno mostrato che diversi policymakers si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
Il report di giovedì sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia ha mostrato la prima contrazione degli ultimi 8 mesi, incrementando i timori sul ritmo della crescita USA.
La Federal Reserve di Philadelphia ha mostrato che il suo indice manifatturiero è sceso do 14,3 punti a meno 5,8 a maggio, contro la lettura di 8,5 del mese precedente.
Gli analisti avevano previsto un aumento dell’indice di 1,5, con una lettura di 10.0 a maggio.
In un rapporto, il Dipartimento del Lavoro USA ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana scorsa è stabile a 370.000 contro le previsioni di un calo di 5.000 unità, a 365.000.
Venerdì il ministro delle finanze Jun Azumi ha dichiarato che il governo stava intensificando i controlli contro manovre speculative nel mercato delle valute, indicando che restano probabili nuove misure di intervento.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno le conclusioni dell’incontro di politica monetaria della Banca del Giappone, nella speculazione che la banca centrale possa allargare il programma di acquisti per sostenere la crescita.
I mercati attenderanno inoltre dati USA sugli ordinativi del settore manifatturiero, al fine di valutare la forza della ripresa USA.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì in quanto non è prevista l’uscita di dati rilevanti.
Martedì 22 maggio
Gli USA pubblicheranno i dati di settore sulle vendite di case esistenti in corso, un indicatore chiave della salute del settore immobiliare.
Mercoledì 23 maggio
Il Giappone produrrà i dati sulla bilancia commerciale, la differenza tra i beni importati e quelli esportati.
Inoltre, la BoJ annuncerà il suo tasso di interesse di riferimento, l'annuncio sarà seguito da un’attesissima conferenza stampa, con il presidente Masaaki Shirakawa.
Gli USA pubblicheranno i dati sulle vendite di case nuove in corso, un indicatore chiave della salute del settore immobiliare, inoltre saranno rilasciati i dati sulle scorte di greggio.
Giovedì 24 maggio
La Banca del Giappone pubblicherà il report mensile sugli sviluppo economici e finanziari.
Sempre giovedì gli USA pubblicheranno i dati sugli ordinativi di beni durevoli, ed un report sulle richieste di sussidio di disoccupazione: due paramentri legati alla salute dell’economia.
venerdì 25 maggio
Il Giappone pubblicherà i dati sull’IPC riferito a Tokio ed all’intera nazione.
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati rivisti dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori e le aspettative di inflazione.
Il cambio USD/JPY ha toccato 79,12 venerdì, il minimo dal 17 febbraio, successivamente il cambio si è attestato a 78,99, in calo dell’1,22% sulla settimana alla chiusura dei mercati.
Supporto a 78,17, minimo del 15 febbraio e resistenza a 79,45, massimo di venerdì.
La richiesta di yen è stato supportata dai timori per l’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro: timori che hanno dominato il sentimento dei mercati, in seguito al fallimento degli incontri mirati a creare un governo di coalizione, rendendo necessaria una nuova tornata alle urne.
Venerdì un sondaggio ha mostrato che in Grecia il partito pro-salvataggio - Nuova Democrazia – ha il maggior numero di consensi in vista delle elezioni del 17 giugno.
Intanto, le scorsa settimana i timori per il settore bancario iberico e la prospettiva della necessità di nuovi aiuti agli istituti di credito hanno visto salire il rendimento medio oltre il 6%. Giovedì l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il credito di 16 banche spagnole.
Negli USA i verbali dell’ ultimo incontro di politica monetaria della Federal Reserve hanno mostrato che diversi policymakers si sono detti aperti verso nuovi sforzi per stimolare l’economia USA in caso di crescita ridotta o nuove minacce alla crescita.
Il report di giovedì sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia ha mostrato la prima contrazione degli ultimi 8 mesi, incrementando i timori sul ritmo della crescita USA.
La Federal Reserve di Philadelphia ha mostrato che il suo indice manifatturiero è sceso do 14,3 punti a meno 5,8 a maggio, contro la lettura di 8,5 del mese precedente.
Gli analisti avevano previsto un aumento dell’indice di 1,5, con una lettura di 10.0 a maggio.
In un rapporto, il Dipartimento del Lavoro USA ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana scorsa è stabile a 370.000 contro le previsioni di un calo di 5.000 unità, a 365.000.
Venerdì il ministro delle finanze Jun Azumi ha dichiarato che il governo stava intensificando i controlli contro manovre speculative nel mercato delle valute, indicando che restano probabili nuove misure di intervento.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno le conclusioni dell’incontro di politica monetaria della Banca del Giappone, nella speculazione che la banca centrale possa allargare il programma di acquisti per sostenere la crescita.
I mercati attenderanno inoltre dati USA sugli ordinativi del settore manifatturiero, al fine di valutare la forza della ripresa USA.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati. La guida salta lunedì in quanto non è prevista l’uscita di dati rilevanti.
Martedì 22 maggio
Gli USA pubblicheranno i dati di settore sulle vendite di case esistenti in corso, un indicatore chiave della salute del settore immobiliare.
Mercoledì 23 maggio
Il Giappone produrrà i dati sulla bilancia commerciale, la differenza tra i beni importati e quelli esportati.
Inoltre, la BoJ annuncerà il suo tasso di interesse di riferimento, l'annuncio sarà seguito da un’attesissima conferenza stampa, con il presidente Masaaki Shirakawa.
Gli USA pubblicheranno i dati sulle vendite di case nuove in corso, un indicatore chiave della salute del settore immobiliare, inoltre saranno rilasciati i dati sulle scorte di greggio.
Giovedì 24 maggio
La Banca del Giappone pubblicherà il report mensile sugli sviluppo economici e finanziari.
Sempre giovedì gli USA pubblicheranno i dati sugli ordinativi di beni durevoli, ed un report sulle richieste di sussidio di disoccupazione: due paramentri legati alla salute dell’economia.
venerdì 25 maggio
Il Giappone pubblicherà i dati sull’IPC riferito a Tokio ed all’intera nazione.
Gli Stati Uniti concluderanno la settimana con i dati rivisti dell’Università del Michigan sul sentimento dei consumatori e le aspettative di inflazione.