Investing.com – Il dollaro USA si è staccato dal minimo della seduta contro lo yen questo mercoledì, in seguito alla vittoria del Presidente Barack Obama; c’è attesa ora per il voto parlamentare greco nel corso della giornata.
Alla chiusura degli scambi asiatici, il cambio USD/JPY ha toccato 79,80, il minimo dal 1° novembre; successivamente il cambio si è attestato a 80,25, in calo dello 0,12%.
Supporto 79,80, minimo della seduta e resistenza a 80,55, massimo del 5 novembre.
Il Presidente Barack Obama ha sconfitto lo sfidante Repubblicano assicurandosi i 270 voti dei collegi elettorali necessari a vincere la sfida.
Il successo di Obama ha rinsaldato le aspettative verso la politica di allentamento monetario della Federal Reserve.
Gli investitori sono inoltre preoccupati dallo scoglio fiscale statunitense, rappresentato da 500 miliardi di dollari tra aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe minacciare la crescita globale USA.
La richiesta di valuta rifugio è stata spinta dall’incertezza del voto in Parlamento nel corso della giornata, riguardo le misure di austerity vincolate al rilascio della prossima tranche di aiuti ad Atene.
Lo yen è in calo contro l’euro, con EUR/JPY giù dello 0,14% a 103,10.
Nel corso della giornata la zona euro pubblicherà i dati ufficiali sulle vendite al dettaglio, mentre la Germania produrrà i dati sulla produzione industriale.
Alla chiusura degli scambi asiatici, il cambio USD/JPY ha toccato 79,80, il minimo dal 1° novembre; successivamente il cambio si è attestato a 80,25, in calo dello 0,12%.
Supporto 79,80, minimo della seduta e resistenza a 80,55, massimo del 5 novembre.
Il Presidente Barack Obama ha sconfitto lo sfidante Repubblicano assicurandosi i 270 voti dei collegi elettorali necessari a vincere la sfida.
Il successo di Obama ha rinsaldato le aspettative verso la politica di allentamento monetario della Federal Reserve.
Gli investitori sono inoltre preoccupati dallo scoglio fiscale statunitense, rappresentato da 500 miliardi di dollari tra aumento delle tasse e tagli alla spesa, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio – a meno che non si intervenga prima - e che potrebbe minacciare la crescita globale USA.
La richiesta di valuta rifugio è stata spinta dall’incertezza del voto in Parlamento nel corso della giornata, riguardo le misure di austerity vincolate al rilascio della prossima tranche di aiuti ad Atene.
Lo yen è in calo contro l’euro, con EUR/JPY giù dello 0,14% a 103,10.
Nel corso della giornata la zona euro pubblicherà i dati ufficiali sulle vendite al dettaglio, mentre la Germania produrrà i dati sulla produzione industriale.