Investing.com – Il dollaro oggi è rimasto in salita contro le principali controparti, i timori per la crisi del debito della zona euro hanno pesato sulla propensione al rischio dopo il downgrade di massa di venerdì della zona euro da parte dell'agenzia di rating standard & Poor’s e l’esacerbarsi dei dialoghi sul debito greco.
Durante la mattinata di scambi europei, il cambio EUR/USD ha toccato 1,2670, con l’euro in calo dello 0,05% vicino ad un minimo di 16 mesi.
Stamane l’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che è confermata la tripla A di rating della Francia ed ha aggiunto che aggiornerà il mercati entro il primo trimestre 2012.
L’annuncio è arrivato dopo la decisione di S&P di tagliare i rating della Francia di una tacca e dopo la dichiarazione che sarà deciso a breve se tagliare la tripla-A sul fondo di salvataggio della zona euro, il Fondo europeo per la stabilità finanziaria.
Standard & Poor’s ha abbassato il rating di altri paesi tra cui Italia, Spagna, Cipro e Portogallo.
La Francia si prepara a mettere all’asta 8,7 miliardi di euro in titoli di stato a breve termine nel corso della giornata.
Intanto si riaffaccia l’ipotesi di un default per la Grecia, in seguito all’interruzione dei colloqui volti a negoziare una ristrutturazione del debito della Grecia venerdì, tra i disaccordi sull’entità della perdita dovuta allo scambio dei bond posseduti dai creditori privati. I colloqui riprenderanno nel corso della settimana.
Il dollaro è rimasto pressoché invariato contro la sterlina con GBP/USD in calo dello 0,02% a 1,5312.
Nel Regno Unito, in reazione al downgrade, il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha dichiarato che la zona euro deve dimostrare di poter stare dietro alla moneta comune e risolvere le crisi del debito della Grecia.
Il biglietto verde è sceso contro lo yen ma è leggermente salito contro il franco svizzero con USD/JPY giù dello 0,27% a 76,75 e USD/CHF in salita dello 0,24% a 0,9545.
Jun Azumi, ministro delle finanze nipponico ha dichiarato che il governo era preoccupato per il recente “rapido” crollo dell’euro ed ha esortato i leader europei ad arginare al più presto la crisi della zona euro.
In Svizzera i dati hanno mostrato che l’IPP è salito per la prima volta in otto mesi a dicembre, segnando + 0,3%, per via dei prezzi del petrolio più alti che hanno bilanciato l’apprezzarsi del franco svizzero
Gli analisti si aspettavano che l’IPP scendesse dello 0,3%.
Il biglietto verde è sceso contro il cugino canadese ma è rimasto in salita nei confronti delle controparti, australiane e neozelandese, con USD/CAD in calo dello 0,28% a 1,0202, AUD/USD in calo dell0 0,12% a 1,0312 e NZD/USD in calo dello 0,22% a 0,7928.
L’indice del dollaro che traccia la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è rimasto pressoché invariato in calo dello 0,01% a 81,73.
Oggi i mercati negli Stati Uniti rimarranno chiusi per festività nazionale.
Durante la mattinata di scambi europei, il cambio EUR/USD ha toccato 1,2670, con l’euro in calo dello 0,05% vicino ad un minimo di 16 mesi.
Stamane l’agenzia di rating Moody’s ha dichiarato che è confermata la tripla A di rating della Francia ed ha aggiunto che aggiornerà il mercati entro il primo trimestre 2012.
L’annuncio è arrivato dopo la decisione di S&P di tagliare i rating della Francia di una tacca e dopo la dichiarazione che sarà deciso a breve se tagliare la tripla-A sul fondo di salvataggio della zona euro, il Fondo europeo per la stabilità finanziaria.
Standard & Poor’s ha abbassato il rating di altri paesi tra cui Italia, Spagna, Cipro e Portogallo.
La Francia si prepara a mettere all’asta 8,7 miliardi di euro in titoli di stato a breve termine nel corso della giornata.
Intanto si riaffaccia l’ipotesi di un default per la Grecia, in seguito all’interruzione dei colloqui volti a negoziare una ristrutturazione del debito della Grecia venerdì, tra i disaccordi sull’entità della perdita dovuta allo scambio dei bond posseduti dai creditori privati. I colloqui riprenderanno nel corso della settimana.
Il dollaro è rimasto pressoché invariato contro la sterlina con GBP/USD in calo dello 0,02% a 1,5312.
Nel Regno Unito, in reazione al downgrade, il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne ha dichiarato che la zona euro deve dimostrare di poter stare dietro alla moneta comune e risolvere le crisi del debito della Grecia.
Il biglietto verde è sceso contro lo yen ma è leggermente salito contro il franco svizzero con USD/JPY giù dello 0,27% a 76,75 e USD/CHF in salita dello 0,24% a 0,9545.
Jun Azumi, ministro delle finanze nipponico ha dichiarato che il governo era preoccupato per il recente “rapido” crollo dell’euro ed ha esortato i leader europei ad arginare al più presto la crisi della zona euro.
In Svizzera i dati hanno mostrato che l’IPP è salito per la prima volta in otto mesi a dicembre, segnando + 0,3%, per via dei prezzi del petrolio più alti che hanno bilanciato l’apprezzarsi del franco svizzero
Gli analisti si aspettavano che l’IPP scendesse dello 0,3%.
Il biglietto verde è sceso contro il cugino canadese ma è rimasto in salita nei confronti delle controparti, australiane e neozelandese, con USD/CAD in calo dello 0,28% a 1,0202, AUD/USD in calo dell0 0,12% a 1,0312 e NZD/USD in calo dello 0,22% a 0,7928.
L’indice del dollaro che traccia la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è rimasto pressoché invariato in calo dello 0,01% a 81,73.
Oggi i mercati negli Stati Uniti rimarranno chiusi per festività nazionale.