Investing.com - I futures del greggio hanno chiuso in leggera salita scorso venerdì, registrando il primo aumento settimanale delle ultime tre settimane, nelle aspettative che i tagli alla produzione attuati dai principali produttori mondiali possano proseguire oltre giugno.
Il greggio USA West Texas Intermediate con consegna ad aprile è salito di 3 centesimi, a 48,78 dollari al barile venerdì, dopo aver toccato 47,09 lo scorso martedì, il minimo dal 30 novembre.
Sulla settimana il greggio di New York ha visto un aumento dello 0,6%, dopo due settimane in calo.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a maggio è salito di 2 centesimi, a 51,76 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì. martedì era crollato a 50,25, il minimo dal 30 novembre.
Sulla settimana il greggio Brent di Londra ha visto un aumento di 39 centesimi, o dello 0,8%, il primo aumento settimanale nelle ultime tre settimane.
Il petrolio è stato supportato dopo che il ministro dell’energia dell’Arabia Saudita, Khalid al-Falih, ha dichiarato giovedì che i tagli potrebbero continuare oltre giugno, I paesi OPEC e non-OPEC hanno iniziato a ridurre fortemente la loro produzione nel rispetto dell’accordo volto al taglio della produzione di 1,8 milioni di barili entro giugno, ad un totale di 32,5 milioni di barili.
L’ultimo report dell’OPE ha mostrato un aumento delle scorte a gennaio a 278 milioni di barili sopra la media di cinque anni.
Un sondaggio tra diversi analisti ha mostrato venerdì che i tagli dovrebbero proseguire oltre la scadenza di giugno per via dell’impennata dell’attività estrattiva negli altri paesi, primo fra tutti gli USA.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito di 14 unità. Si è trattato del nono aumento settimanale consecutivo.
Il totale è a quota 631, il massimo dal settembre del 2015, dati che alimentano i timori che la produzione di petrolio di scisto USA possa minare gli sforzi dei principali produttori per riequilibrare il mercato globale del petrolio.
Il greggio ha ritoccato i minimi da novembre all’inizio della scorsa settimana, dopo i dati che avevano mostrato un’impennata della produzione saudita, sopra i 10 milioni di barili al giorno a febbraio.
I future sono stati scambiati in range stretto negli ultimi tre mesi, con il sentimento influenzato dalle aspettative di una ripresa della produzione del petrolio di scisto USA e dalle speranze che l’eccesso di scorte possa essere ridotto grazie ai tagli alla produzione annunciati dai principali produttori globali.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna ad aprile sono in salita di 0,4 centesimi, o dello 0,3%, a 1,598 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo dello 0,1%.
Il combustibile da riscaldamento è salito di 0,4 centesimi, a 1,508 dollari al gallone. Sulla settimana i future hanno chiuso in salita dello 0,3%.
I future del gas naturale con consegna ad aprile sono saliti di 4,6 centesimi, o dell’1,6%, a 2,948 dollari per milione di BTU. Sulla settimana i future hanno chiuso in calo del 2%.
Questa settimana, l’attenzione degli operatori sarà concentrata sui dati sulle scorte USA alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori alla ricerca di segnali positivi che confermino l’adesione ai tagli alla produzione.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 21 marzo
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 22 marzo
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio e benzina.
Giovedì 23 marzo
Il governo USA rilascerà il report settimanale sulle scorte di gas naturale.
Venerdì 24 marzo
Baker Hughes rilascerà i dati settimanali sul numero degli impianti di estrazione attivi negli Stati Uniti.