NEW YORK, 16 dicembre (Reuters) - Si stabilizzano i cambi sui mercati valutari, un chiaro segnale della prevalere di posizioni attendiste in vista delle dichiarazioni della Federal Reserve.
Il dollaro ha perso però la vivacità mostrata in mattinata nei confronti della moneta unica europea. Il biglietto verde era stato acquistato anche sulla possibilità, remota ma non impossibile, che l'autorità monetaria statunitense possa comunicare un'accelerazione del processo di exit strategy. Se ciò accadesse, l'America finirebbe per precedere l'Europa nel ritorno a livelli "normali" dei tassi.
Con l'avvicinarsi della scadenza - la dichiarazione è prevista alle 20,15 italiane - sembrano tramontare però le ipotesi più azzardate, a favore della probabile conferma dell'attuale regime di politica espansiva ancora per un lungo periodo.
"Era parso che l'euro potesse cedere ancora qualcosa, sulla piccolissima possibilità che la Fed abbia deciso di stringere i tempi della exit strategy", dice Michael Hart, currency strategist di Citigroup a Londra. "Ma non credo ci sia da aspettarsi i fuochi d'artificio dalla Fed. Saranno molto cauti".
A sostegno dell'euro sono poi intervenuti acquisti massicci da parte di istituzioni finanziarie ed enti sovrani, che hanno offerto un supporto alla moneta unica in area 1,45. Come si prevedeva, la Bce non ha trovato difficoltà a collocare la sua ultima offerta di titoli a un anno, pari a 97 miliardi di euro.
Più vivace la sterlina, spinta dai dati sull'occupazione inglese, positivi oltre le attese.
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