Investing.com - Il dollaro riduce i guadagni contro le altre principali valute questo giovedì, dopo la pubblicazione dei dati positivi sulle richieste di sussidio di disoccupazione USA, mentre i mercati continuano ad assorbire il colpo dell’elezione a sorpresa di Donald Trump.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,09% a 1,0902. Successivamente il cambio è salito ai massimi dall’8 settembre, per poi attestarsi a 1,0902.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di disoccupazione nella settimana terminata il 5 novembre è sceso di 11.000 unità a 254.000 unità a 265.000 la scorsa settimana.
Gli analisti avevano previsto un calo di 5.000 unità a 260.000 la scorsa settimana.
Il biglietto verde ha riguadagnato terreno, con gli investitori che iniziano a considerare la presidenza Trump meno destabilizzante per i mercati finanziari di quanto previsto.
Donald Trump è stato proclamato 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America, contro tutti i sondaggi che avevano previsto una vittoria per i democratici.
Il peso messicano, la valuta più sensibile all’esito delle elezioni, resta vicina ai minimi record con il cambio MXN/USD a 0,0501.
Durante una conferenza stampa ieri i funzionari della banca centrale del Messico hanno dichiarato che la volatilità dei mercati è sotto osservazione, ma non hanno annunciato misure per bloccare il crollo della valuta.
Il cambioGBP/USD sale dello 0,17% a 1,2428.
Il cambio USD/JPY è in salita dello 0,79% a 106,51, il massimo dal 25 luglio, mentre il cambio USD/CHF è in salita dello 0,29% a 0,9876.
Lo yen resta sotto pressione dopo che il ministro delle finanze nipponico Taro Aso ha dichiarato martedì che Tokyo dovrà reagire all’andamento del mercato valutario qualora l’esito delle elezioni dovesse causare un’impennata dello yen.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,08% a 0,7629, ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,99% a 0,7206.
La Reserve Bank of New Zealand ha deciso di tagliare il tasso di interesse di riferimento dal 2,00% all’1,75%, in conclusione al vertice di politica monetario, come ampiamente previsto dai mercati.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,37% a 1,3474, poco al di sotto dei massimi di sette mesi di 1,3525 toccato ieri.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,19% a 98,85, poco al di sotto del massimo di due settimane e mezzo di 99,06 toccato precedentemente.