Il deprezzamento dello yen giapponese ha accelerato oggi, avvicinandosi al livello più alto degli ultimi 33 anni, in seguito ai segnali del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, secondo cui i rialzi dei tassi d'interesse potrebbero continuare di fronte alle persistenti preoccupazioni sull'inflazione. Lo yen è stato scambiato a 151,44 contro il dollaro, con un aumento marginale dello 0,06% rispetto alla sessione precedente.
Giovedì Powell ha ribadito una posizione da falco sui tassi di interesse, sfidando le aspettative del mercato che prevedevano tagli dei tassi nel 2024. I suoi commenti hanno sottolineato i dubbi sul raggiungimento dell'obiettivo di inflazione del 2% della Fed con l'attuale quadro politico, inducendo il mercato a spostare da giugno a luglio le previsioni di un potenziale taglio dei tassi a metà del 2024.
Questo atteggiamento ha contribuito alla peggiore performance dello yen da agosto, con un deprezzamento mensile dell'1,42%. La discesa della valuta è stata notevole nell'ultimo mese, toccando il 31 ottobre il minimo di un anno a 151,72 contro il dollaro e avvicinandosi ora a un picco che non si vedeva da 151,96.
Il forte calo dello yen ha attirato l'attenzione del Ministero delle Finanze giapponese (MOF), con crescenti preoccupazioni sulla necessità di intervenire sui mercati valutari per stabilizzare lo yen e mitigare le potenziali ripercussioni sull'economia del Giappone. Il MOF sta monitorando da vicino questi sviluppi, dato che la valuta oscilla vicino ai livelli critici che in passato avevano richiesto un intervento ufficiale.
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