Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate sono scambiati vicino al massimo di una settimana questo mercoledì, mentre gli investitori attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte USA nel corso della seduta per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a dicembre è scambiato a 81,81 dollari al barile negli scambi della mattinata europea, in salita di 39 centesimi, o dello 0,48%.
Ieri, il prezzo del greggio Nymex è salito di 42 centesimi, o dello 0,52%, a 81,42 dollari al barile.
Supporto a 79,44 dollari al barile, il minimo di ieri, e resistenza a 82,37 dollari al barile, il massimo dal 23 ottobre.
Il report governativo di oggi dovrebbe mostrare che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 3,4 milioni di barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero essere diminuite di 1,0 milioni di barili.
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, ha dichiarato che le scorte di greggio USA sono aumentate di 3,2 milioni di barili nella settimana conclusasi il 23 ottobre.
Il report ha mostrato inoltre che le scorte di benzina sono aumentate di 3,7 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati si sono ridotte di 3,0 milioni di barili.
Intanto, gli investitori attendono l’esito del vertice di politica monetaria della Federal Reserve, previsto nel corso della giornata, e si prevede che la banca annunci il termine del suo programma di acquisti di bond, o di allentamento monetario.
I traders seguiranno da vicino la dichiarazione della Fed alla ricerca di indicazioni su un’eventuale decisione di mantenere i tassi di interesse vicini allo zero ancora per un “lungo periodo”.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a dicembre è salito di 32 centesimi, o dello 0,37%, a 86,33 dollari al barile.
Il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è sceso di quasi il 26% da giugno, dopo l’impennata a quasi 116 dollari, mentre i futures del greggio WTI hanno visto una riduzione di quasi il 25% dal massimo di 107,50 dollari segnato a giugno.
Nelle ultime settimane, le preoccupazioni per il calo della richiesta globale nonché la notizia che l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio non taglierà la produzione per supportare il mercato hanno pesato sul prezzo del greggio.
Alcuni analisti credono che solo un taglio della produzione da parte del cartello potrebbe frenare il calo dei prezzi.
Il 27 novembre, a Vienna si terrà il vertice dei ministri del petrolio dei 12 paesi membri dell’organizzazione, che discuteranno dell’eventuale modifica dell’obiettivo di produzione per l’inizio del 2015.