Investing.com - L’oro oscilla tra lievi rialzi e ribassi questo giovedì, dopo che la Banca Centrale Europea, ha presentato un nuovo programma di acquisto di bond in conclusione al vertice di politica monetaria.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a febbraio salgono di 30 centesimi dollari, o dello 0,02%, a 1.294,00 dollari l’oncia troy, negli scambi della mattinata statunitense.
Ieri, l’oro ha toccato 1.307,00 dollari, il massimo dal 15 agosto, prima di attestarsi a 1.293,70 dollari, giù di 50 centesimi, o dello 0,04%.
I futures troveranno supporto a 1.272,10 dollari, il minimo dal 20 gennaio, e resistenza a 1.316,50 dollari, il massimo dal 15 agosto.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a marzo sono saliti di 5,5 centesimi, o dello 0,3%, a 18,24 dollari l’oncia troy. Ieri, l’argento ha subito un’impennata a 18,50 dollari l’oncia, il massimo dal 19 settembre, prima di chiudere a 18,19 dollari, su di 23,7 centesimi, o dell’1,32%.
La BCE ha annunciato che lancerà un programma di acquisti mensili da 60 miliardi che avrà inizio a marzo e durerà fino a settembre 2016, nel tentativo di arginare la minaccia di deflazione nella zona euro.
Il programma in totale potrebbe ammontare a 1,08 mila miliardi di euro, contro le previsioni di un totale intorno ai 500 miliardi.
La decisione è giunta dopo che la BCE ha lasciato il tasso di interesse di riferimento al minimo storico dello 0,05%, in linea con le aspettative dei mercati. Ha lasciato inoltre il tasso di prestito marginale allo 0,30% ed ha lasciato invariato il tasso di deposito al -0,20%. L’annuncio ha pesato ulteriormente sull’euro, ed ha spinto il dollaro, pesando invece sulle materie prime espresse in dollari.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,2% a 93,19.
Il Dipartimento per il Lavoro ha mostrato che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa è sceso di 10.000 unità a 307.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 317.000 unità.
Intanto, il rame con consegna a marzo crolla di 4,0 centesimi, o dell’1,53%, a 2,573 dollari la libbra, dal momento che i timori per le prospettive economiche globali ed il loro impatto sulla richiesta futura hanno ridotto l’appeal della materia prima.