MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude in deciso calo la prima seduta di settembre segnata dal nervosimo su tutti i mercati globali sui rinnovati timori per il rallentamento dell'economia cinese e il suo possibile impatto sull'economia globale.
Ad alimentare le nuove vendite sui listini azionari fin dall'avvio sono stati, in particolare, i deludenti dati sull'attivita manifatturiera in Cina, mentre in mattinata i dati europei, pur confermando il sentiero di crescita, hanno mostrato un rallentamento.
"Il tema che ha giustificato il selloff di oggi è sempre la debolezza cinese", dice un gestore che mette in evidenza anche un movimento tecnico di ritracciamento dell'indice milanese che dopo l'ultimo forte e veloce rally prova a cercare un equilibrio a valori più bassi.
"E' fisologico che dopo l'ultima pesante batosta sulla crisi cinese ci siano degli strascichi psicologici e mi sembra logico che la borsa tende a ritracciare parte dell'ultimo recupero", aggiunge.
In questo contesto passano in secondo piano i numeri sul Pil italiano che ha segnato una crescita migliore di quanto inizialmente stimato nel primo e nel secondo trimestre, anche se in termini di strategie sull'azionario il gestore sottolinea come la situazione attuale suggerisca un maggiore riposizionamento su temi domestici.
L'indice FTSE Mib perde il 2,24% e l'AllShare il 2,12%.
Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 cede il 2,9% circa.
Volumi sull'azionario milanese per un controvalore di circa 3,3 miliardi di euro.
All'interno del listino non si arresta la caduta del lusso che sconta l'esposizione ai segnali provenienti dall'Asia. In particolare YOOX lascia sul terreno il 4,4% e MONCLER il 3,5% con perdite sostenute anche per FERRAGAMO e LUXOTTICA.
Tra bancari, pesanti in tutta Europa (Stoxx -3,2%), MPS perde il 4,3% circa dopo gli ultimi rialzi, mentre sul futuro della banca il presidente della Fondazione, Marcello Clarich non vede per l'istituto senese "la fila" di possibili partner, aggiungendo di non saper nulla delle recenti voci di un possibile interesse da parte di Banco de Sabadell..
Tra gli altri bancari UNICREDIT cede il 3,4% e INTESA SANPAOLO, che dal 21 settembre entrerà nell'indice paneuropeo Stoxx Europe 50, il 3% circa. Vendite anche sulle popolari ad eccezione di BPER, unico titolo del FTSE Mib positivo a +0,13%.
FIAT-CHRYLER perde il 3,19% nonostante i dati sulle vendite di auto in Usa, migliori delle attese. Sul tema M&A e le ipotesi di fusione con GM un trader commenta che "l'insistenza con cui Marchionne sta cercando di trovare un accordo può destare qualche sospetto".
La giornata negativa di borsa trascina al ribasso anche ENI (MILAN:ENI) (-1,7%) che ad inizio seduta aveva continuato a beneficiare della scoperta del maxi-giacimento in Egitto frenando il calo del listino. Poco più sotto SAIPEM, perde l'1,86%.
Sostanzialmente stabili i titoli su cui si attendono le Opa, ovvero ANSALDO STS, PIRELLI, WORLD DUTY FREE e, fuori dal paniere principale, ITALCEMENTI.
Tra i titoli minori SAVE (-0,54%) non riesce a beneficiare delle indiscrezioni di stampa sull'interessamento di diversi soggetti per la quota in mano a Morgan Stanley (NYSE:MS).
Lo stesso ZUCCHI (-0,2%) dopo l'ufficializzazione della sollecitazione delle offerte per la controllata Mascioni.