Investing.com - Il dollaro USA è in salita contro il dollaro canadese questo giovedì, dopo i dati USA positivi sulle richieste di sussidio di disoccupazione che hanno fatto scendere le aspettative su una eventuale riduzione del programma di stimolo.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio USD/CAD ha toccato 1,0310, il miassimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,0305, in calo dello 0,28%.
Supporto a 1,0253, il minimo del 29 luglio e resistenza a 1,0364, massimo del 22 luglio.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato inoltre che il numero di persone che ha presentato la richiesta di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 26 luglio è salito di 19.000 unità a 326.000.
I dati della settimana precedente sono stati rivisti ad un aumento di 345.000 dalla lettura precedentemente riportata di 343.000.
Gli analisti avevano previsto che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sarebbero rimaste stabili a 345.000 la scorsa settimana.
I dati sono giunti dopo i dati della Fed di mercoledì che hanno mostrato che la banca centrale continuerà ad acquistare 85 miliardi di dollari al mese in titoli del Tesoro, aggiungendo che il ritmo della crescita economica è “modesto”.
Gli operatori dei mercati attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola, per avere delle indicazioni sull’andamento del mercato del lavoro.
Il dollaro canadese, detto loonie, è salito contro l’euro, con EUR/CAD in calo dello 0,07% a 1,3664.
L’euro è andato sotto pressione dopo che il Presidente della BCE Mario Draghi ha dichiarato che i tassi di interesse resteranno bassi nella zona euro per un periodo di tempo esteso.
In seguito al vertice di politica monetaria, Mario Draghi ha dichiarato che permangono i rischi di ribassi per il blocco della moneta unica, e che questi garantiscono una politica monetaria allentata.
La BCE ha lasciato il tasso di interesse di riferimento al minimo record dello 0,5%.
La dichiarazione è giunta dopo che Markit ha dichiarato che l’indice PMI manifatturiero della zona euro è salito al massimo di 2 anni di 50,3 a luglio, dalla lettura preliminare di 50,1. Gli analisti avevano previsto una lettura invariata.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio USD/CAD ha toccato 1,0310, il miassimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,0305, in calo dello 0,28%.
Supporto a 1,0253, il minimo del 29 luglio e resistenza a 1,0364, massimo del 22 luglio.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato inoltre che il numero di persone che ha presentato la richiesta di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 26 luglio è salito di 19.000 unità a 326.000.
I dati della settimana precedente sono stati rivisti ad un aumento di 345.000 dalla lettura precedentemente riportata di 343.000.
Gli analisti avevano previsto che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sarebbero rimaste stabili a 345.000 la scorsa settimana.
I dati sono giunti dopo i dati della Fed di mercoledì che hanno mostrato che la banca centrale continuerà ad acquistare 85 miliardi di dollari al mese in titoli del Tesoro, aggiungendo che il ritmo della crescita economica è “modesto”.
Gli operatori dei mercati attendono i dati USA di venerdì sull’occupazione non agricola, per avere delle indicazioni sull’andamento del mercato del lavoro.
Il dollaro canadese, detto loonie, è salito contro l’euro, con EUR/CAD in calo dello 0,07% a 1,3664.
L’euro è andato sotto pressione dopo che il Presidente della BCE Mario Draghi ha dichiarato che i tassi di interesse resteranno bassi nella zona euro per un periodo di tempo esteso.
In seguito al vertice di politica monetaria, Mario Draghi ha dichiarato che permangono i rischi di ribassi per il blocco della moneta unica, e che questi garantiscono una politica monetaria allentata.
La BCE ha lasciato il tasso di interesse di riferimento al minimo record dello 0,5%.
La dichiarazione è giunta dopo che Markit ha dichiarato che l’indice PMI manifatturiero della zona euro è salito al massimo di 2 anni di 50,3 a luglio, dalla lettura preliminare di 50,1. Gli analisti avevano previsto una lettura invariata.